THE ITALIAN GENIO NFT

Dopo anni di consolidata e fortunata partnership, la collaborazione tra Imoco Volley e Consorzio Prosecco DOC arriva al culmine con l’annuncio di un importantissimo “upgrade”, visto che da questa stagione per il Campionato Italiano (domenica l’esordio al palaverde), la Coppa Italia e per il Mondiale per Club, la denominazione della squadra sarà “PROSECCO DOC IMOCO VOLLEY CONEGLIANO”.

E’ un grande momento per il mondo del Prosecco DOC, un marchio che a livello internazionale sta facendo furori su tutti i mercati mondiali, un po’ come sta succedendo alle Pantere di Conegliano che sono contemporaneamente sul tetto d’Italia, d’Europa e del Mondo.

Prosecco e Volley sono un connubio “frizzante” che entusiasma e rappresenta alla perfezione i valori contemporaneamente di tradizione e innovazione.

Imoco Volley è orgogliosa di poter essere ambasciatrice del mondo del Prosecco a livello nazionale ed internazionale e si metterà a disposizione per valorizzare al massimo il marchio che è il vanto del nostro territorio. In prospettiva del grande lancio del Prosecco DOC Rosé, Imoco Volley sta anche studiando con il Consorzio Prosecco DOC una serie di iniziative speciali dai toni rosa per essere una delle principali “testimonial” internazionali di questa nuova frontiera della conquista dei mercati da parte del prodotto fiore all’occhiello del territorio che ospita le Pantere. Nelle competizioni europee (Champions) le Pantere manterranno invece la denominazione Antonio Carraro Imoco Volley.

DICHIARAZIONI IMOCO VOLLEY PRESIDENTE PIERO GARBELLOTTO

“Siamo orgogliosi di poter portare in Italia e nel Mondo la bandiera del nostro Prosecco DOC, un marchio che ci ha sempre accompagnato nelle nostre avventure e nei nostri successi e che ora avremo la responsabilità di portare con orgoglio proprio nel nome del nostro club ai massimi livelli. Il Prosecco è un prodotto locale, parte essenziale della storia e della crescita del nostro tessuto territoriale, che ha saputo conquistare il Mondo, noi con il nome del Prosecco DOC proveremo a fare altrettanto. Il mondo del volley rosa poi si sposa perfettamente con la nuova frontiera del Prosecco DOC Rosé, siamo uno sport che d’altronde si gioca su un terreno di gioco…rosa, e abbiamo in mente altre idee per valorizzare questo prodotto che sta avendo un grandissimo successo a livello planetario.”

DICHIARAZIONI PROSECCO DOC PRESIDENTE STEFANO ZANETTE

“La valorizzazione del territorio e delle sue risorse, è il fil rouge sul quale si base tutta la nostra attività di promozione in Italia e nel mondo. Siamo quindi lieti e orgogliosi di aver rinnovato un accordo di collaborazione con le Pantere di Conegliano che tanto onore hanno portato in questi anni alla nostra Denominazione, alla nazione intera e al mondo della Pallavolo internazionale. Le atlete gialloblu non solo si sono distinte per la bravura che le ha viste primeggiare in tutte le loro performance, ma anche per lo spirito di squadra del quale hanno saputo sempre offrire esemplare testimonianza, in campo e fuori. Questo elemento, insieme all’appartenenza allo stesso territorio, è ‘l’ingrediente segreto’ che le accomuna al mondo del Prosecco DOC il cui successo si fonda anche sulla capacità di porre il bene comune al di sopra dei singoli interessi aziendali. Alle ragazze del neo denominato team PROSECCO DOC IMOCO VOLLEY CONEGLIANO va tutta la nostra simpatia, la nostra stima e l’augurio di un futuro radioso che premi il loro coraggio e la loro perseveranza”.

Prosecco DOC è lieto ed orgoglioso di comunicare l’avvio di una nuova partnership in ambito sportivo, questa volta con una realtà determinata, grintosa, tenace del territorio trevigiano: Benetton Rugby Treviso!

Prosecco DOC sarà Jersey Main Sponsor e accompagnerà la squadra in tutto il campionato e gli appuntamenti internazionali.

E per il Man of the Match un premio speciale: una jeroboam di Prosecco DOC!

Clicca qui per maggiori informazioni sulla squadra.

Clicca qui aggiornamenti sull’United Rugby Championship e qui per aggiornamenti sulla Challenge Cup.

Le moto, la vela, il volley, lo sci, la maratona. Ogni sport ha delle caratteristiche ben precise che lo identificano e che Prosecco DOC ha deciso di sposare e supportare con partnership che durano già da diversi anni. Da sempre uno dei capisaldi del Consorzio è la tutela del territorio e la diffusione delle bellezze presenti tra Veneto e Friuli Venezia Giulia e questo è uno dei punti in comune con le competizioni sportive che muovono ogni anno numerosi turisti che, tra una gara e l’altra, approfittano del tempo libero per andare alla scoperta dei luoghi e delle tipicità.

Il Consorzio del Prosecco DOC è, dal 2019,  Official Supplier del MotoGP™ e anche quest’anno conferma il suo supporto. Lo fa in modo leggero, coinvolgente e spensierato proprio come i festeggiamenti sul podio: durante il calendario MotoGP™ vengono creati quiz ad hoc per indovinare il podio della domenica, come si fa tra amici, mettendo in palio la possibilità di scoprire le terre del Prosecco in suggestivi fine settimana tra Friuli Venezia Giulia e Veneto incrociando luoghi, attività e buon cibo. D’altronde il dinamismo e la capacità di coinvolgere un pubblico giovane di numerosi paesi sono le chiavi di questa competizione adrenalinica ed entusiasmante che muove un vero e proprio “mototurismo” verso luoghi inusuali e caratteristici. Lo stesso spirito che ha visto nascere un coinvolgimento di più lunga data, quello con la Superbike, di cui Prosecco DOC è partner da 9 anni portando in giro per il mondo lo stile e l’italianità delle bollicine. Adrenalina, sorpassi, emozioni, velocità e poi il boato finale, quello della vittoria. Proprio come un tappo che esplode un attimo prima che il Prosecco DOC esca dirompente a festeggiare il campione.

Manteniamo la velocità ma spostiamoci sulla neve per raccontare Cortina e i mondiali di sci svoltisi a febbraio. Una grande sfida diventata simbolo di speranza, immagine dei valori dello sport ed eredità per il territorio che hanno reso orgogliosa l’Italia e il mondo dello sci internazionale. Prosecco DOC era presente con una etichetta speciale, azzurro nazionale,  per un’occasione unica negli sport invernali. Da sempre impegnato nella valorizzazione del territorio in cui opera, il Consorzio non poteva non supportare uno sport come lo sci in una location come Cortina, perla candida delle Dolomiti, perché la fatica, la tenacia e la condivisione della gioia fanno parte di entrambe i mondi.  L’obiettivo comune è stato inoltre quello di rappresentare il territorio e promuoverlo attraverso le tradizioni, le abitudini, le persone sia sulla pista che nell’accoglienza dei turisti accorsi alla manifestazione.

Un  grande momento di sintonia in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali che si svolgeranno nel 2026 a Milano e Cortina e di cui Prosecco DOC è Official Sparkling Wine e Sponsor.

Parlare di sport, territorio ed eccellenza porta immediatamente a Conegliano e alla Prosecco DOC Imoco Volley, di cui Prosecco DOC è sponsor istituzionale dal 2014 e naming sponsor da due stagioni. Una realtà giovanissima, nata nel 2012, un team femminile energico guidato da tecnici competenti  che hanno regalato in questi anni infiniti motivi per festeggiare ad un pubblico sempre molto caloroso. Basti pensare all’altissima media di visitatori per le partite casalinghe e i risultati che, in nove anni, hanno portato “le pantere” a quattro SuperCoppa Italia, tre Coppa Italia e quattro scudetti. Tenacia e valori che è impossibile non celebrare considerando che vantano nel loro palmares i titoli di Campionesse del Mondo, Campionesse d’Europa e d’Italia per Club.
Parlare di terre del Prosecco significa parlare anche di mare, di Trieste e della Barcolana che il consorzio supporta ormai da sei anni e che ha avuto una edizione speciale per i 50 anni della regata che ogni anno porta a Trieste migliaia di visitatori.  Grande orgoglio le barche di Prosecco DOC che storicamente hanno solcato le onde triestine Ancilla Domini, Selene, Portopiccolo-Prosecco DOC e Portopiccolo, che hanno registrato grandi successi tra ottimi piazzamenti e vittorie. Quest’anno parteciperà la new entry della flotta di Prosecco DOC, il Maxi On Prosecco DOC Shockwave3. Il tutto sempre in favore del territorio, della sostenibilità ambientale e della complicità che sport come la vela portano con sé e che il Consorzio condivide con grande entusiasmo.

Infine due  grandi esordi tra le partnership del Prosecco DOC con il mondo dello sport. La prima novità è carica di grandi appuntamenti che si svolgeranno nella bellissima cornice del Friuli Venezia Giulia.
Si chiama MYTHO MARATHON, è alla prima edizione e per i prossimi tre anni organizzerà tappe itineranti per tutta la regione. Una corsa su strada sulla tradizionale distanza di 42,195 km con una formula innovativa: 3 differenti maratone e un unico obiettivo, completarle tutte ed entrare nel Mytho. La prima gara è il 31 ottobre a Cividale del Friuli per proseguire nel 2022 a Palmanova e concludersi nel 2023 ad Aquileia. L’obiettivo, come sempre, la valorizzazione del territorio del Consorzio del Prosecco DOC, così prezioso e carico di storia. Ogni maratona infatti si svilupperà attraverso un percorso specifico che permetterà di scoprire ogni angolo della città che la ospita e le sue meraviglie.

Altra partnership territoriale di Prosecco DOC è con la Benetton Rugby di cui il Consorzio è jersey main sponsor. L’obiettivo è, come sempre, guardare nella stessa direzione che è rappresentare il territorio nel migliore dei modi. «Siamo estremamente soddisfatti – racconta Amerino Zatta, il presidente del Benetton Rugby – di poter promuovere in tutto il mondo un brand di assoluto prestigio come Prosecco Doc. Un’eccellenza del nostro territorio con la quale condividiamo, ciascuno nel proprio settore, valori e obiettivi. Ringrazio inoltre Stefano Zanette, Presidente del Consorzio Prosecco DOC, per aver creduto in noi con l’augurio che questa unione possa l’inizio di un lungo sodalizio”. Il mondo dello sport, d’altronde, si trova in perfetta sintonia con quello delle bollicine nel portare avanti valori quali il lavoro di squadra e, nel contempo, il giusto merito  da riconoscere alle singole individualità.

E’ ormai un assunto imprescindibile: il futuro del turismo dovrà essere sostenibile e responsabile. Prosecco doc si fa interprete di questa tendenza e accende un faro sulle strutture ricettive che, all’interno del proprio territorio di produzione, hanno scelto la strada del turismo rispettoso della natura.

La regione di Prosecco doc vanta molti esempi in tal senso ed Adua Villa ci accompagna a conoscere alcune di queste originali location, spesso collocate al di fuori delle rotte turistiche più conosciute, nelle quali confort e salvaguardia dell’ambiente riescono a viaggiare di pari passo.

Impatto zero e sostenibilità sono i valori che guidano chi ha ideato e costruito questi luoghi: obiettivi che sono alla base della filosofia di Prosecco DOC Rosé.

DOLOMITI VILLAGE

Un villaggio costruito interamente con materiali naturali e che vive nel pieno rispetto dell’ambiente: Dolomiti Village è il luogo ideale per chi ama essere ospite della natura in un luogo integro e incontaminato. Siamo a Comeglians, immersi in un bosco secolare, attorniati dalle vette delle alpi carniche; chi scegli di soggiornare qui sa che la propria presenza non arrecherà nessun disturbo all’ambiente: pannelli solari, riciclo completo delle acque, nessun uso di plastica e di prodotti chimici fanno di Dolomiti Village il luogo perfetto per chi ama staccare dalla quotidianità e vivere una esperienza a stretto contatto con la natura.

Adua Villa ha incontrato Silvano, l’ideatore di Dolomiti Village, che ha realizzato il sogno di costruire un villaggio ecosostenibile in una cornice da favola, dove il tempo sembra avere un’altra dimensione: il luogo ideale per brindare con Prosecco DOC Rosé.

LAGUNA DI VENEZIA

Prosecco DOC Rosé ama chi rispetta e protegge le acque dei fiumi e dei mari. La laguna di Venezia, patrimonio mondiale dell’umanità dal 1987, è un fragile ecosistema che può essere visitato, ma solo osservando delle regole che garantiscano il rispetto delle specie marine e terrestri che la popolano. Rendez-vous Fantasia ha ideato una nuova forma di vacanza: il noleggio di Houseboat ovvero imbarcazioni abitabili con le quali si può visitare la Laguna ad una velocità non superiore ai 10 km/h.

Venite con noi a navigare fra isole e barene ed a brindare con Prosecco DOC Rosé sulla pittoresca isola di Burano.

GLAMPING CANONICI SAN MARCO

Il Glamping Canonici S. Marco di Mirano è stato il primo a portare in Italia una nuova ed originale forma di soggiorno che unisce il glamour con il vivere a stretto contatto con la natura.

È una struttura ad impatto ambientale zero nato dallo spirito imprenditoriale di Monica e Emanuela, le quali propongono ai loro ospiti attività all’aria aperta, come lo Shinrin-yoku e degustazioni di prodotti e vini locali, primo fra tutti il Prosecco DOC.

VILLA DEI VESCOVI

Prosecco Doc Rosé ama l’arte e chi adopera per preservare le meraviglie di cui è ricco il nostro Paese.

L’Italian Genio apre le porte di Villa dei Vescovi un’affascinante costruzione rinascimentale che si trova sui Colli Euganei a pochi minuti dalla città di Padova.

Un tempo residenza estiva dei Vescovi della “Città del Santo” è oggi gestita e curata dal FAI (Fondo Ambiente Italiano).

Una delle più famose sale di Villa dei Vescovi è la stanza del Putto, nella quale si fa esplicito riferimento alla vocazione vitivinicola dei Colli Euganei i cui terreni di origine vulcanica arricchiscono il Prosecco Doc di profumi fruttati ed agrumati.

HOTEL OCHE SELVATICHE

A pochi passi da Grado in Provincia di Gorizia, tra la laguna, l’oasi faunistica della Val Cavanata e la foce dell’Isonzo, troviamo il Boutique Hotel Oche Selvatiche.

Adriana, l’anima della struttura, racconta di sostenibilità e rispetto della natura, valori che l’hanno guidata nella realizzazione di questo luogo.

Qui si viene per rilassarsi, per fare bird watching, per i meravigliosi percorsi ciclabili che fiancheggiano la laguna ma soprattutto per brindare con un calice di Prosecco DOC Rosé allo spettacolo del tramonto, che ogni sera regala emozioni impagabili.

Un territorio che si dispiega da Vicenza fino a Trieste come un fiume che, con i suoi affluenti, imperla un luogo fatto di storia, ingegno e saper fare. Tutto intorno un mosaico ricco di sfumature di verde più o meno intenso, e poi grigio, e blu; tasselli che si addensano e allentano come un quadro in divenire a seconda della stagione e del talento dell’uomo: quattro province, quelle del Friuli Venezia Giulia, e cinque in Veneto per raccontare le terre del Prosecco DOC in un viaggio capace di sorprendere e stupire in quel finale di Pianura Padana che sfocia gentile nell’Adriatico.

Così come leggerezza, briosità ed equilibrio tra profumi e acidità sono i caratteri predominanti del Prosecco DOC, lo stesso si può dire delle principali città che si trovano sul nostro cammino e che scopriremo in questo articolo tra arte, bellezza, genio, stile e creatività.

Partiamo da Trieste, città di Bora e di caffè come stile di vita, della Barcolana, storica regata velica internazionale, che dona all’Adriatico un numero di vele infinite e di quell’Italia che finisce poco più in là. La sua bellezza si ritrova nelle parole di Svevo, di Saba e Joyce che, in un tempo lontano amavano fermarsi nei caffè e nei salotti della città perché “Trieste, forse più di altre città, è letteratura, è la sua cultura” citando Claudio Magris. Vale la pena scoprirla partendo dai suoi piacevoli contrasti, da un’eleganza tutta italiana e dai primi accenni di sapore baltico che profumano la cucina: gnocchi, risi e bisi, sardoni e granseole si affiancano con orgoglio a cevapcici, gulash, jota e presnitz in un linguaggio del gusto tutto da scoprire.  Un attimo prima di proseguire per la tappa successiva fermatevi al Castello di Miramare e lasciatevi travolgere dalla bellezza infinita del paesaggio.

Sulla strada per Gorizia si intravedono i luoghi della guerra e si respira ancor di più l’aria delle zone di  confine. Una curiosità: nella piazza Transalpina si passeggia con un piede in Italia e uno in Slovenia e fino al 2004 era presente un muro a sottolineare questo limite. Oggi è il punto di partenza ideale per conoscere la città tra piazze, dimore storiche del centro e palazzi cinquecenteschi: Piazza Cavour, Via Rastello e Piazza Vittoria sono tappe obbligatorie prima di giungere al Duomo, a Palazzo Attems Petzenstein e alla Sinagoga. Imperdibile il Castello che domina la città e Palazzo Coronini Cronberg. Riprendendo la marcia è suggestivo fermarsi a Grado per scoprire la laguna in bicicletta, ad Aquileia un’area archeologica così importante da essere considerata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità esattamente come la vicina Palmanova, dove sarà divertente passeggiare attraverso la sua planimetria stellare e concludere con Cividale del Friuli, città murata con il suo imperdibile Tempietto Longobardo, prima di riprendere il viaggio verso Udine.

Eccoci a Udine, città a misura d’uomo, posto in cui non si arriva per caso e “a un’ora da tutto”, caratteristica che la rende ottimo punto di appoggio per scoprire questa parte delle terre del Prosecco DOC. Udine è il luogo ideale per sorseggiare spumante, mangiare e godere del tempo senza una meta precisa: ha portici e piazzette accoglienti, i capolavori del Tiepolo e un Castello a renderla subito speciale. Divertenti le rogge che si trovano in giro per la città, non molto conosciute e che rendono il centro davvero speciale: le più suggestive sono in Via Zanon, Vicolo Molin Nascosto e il passaggio di Borgo Mercatovecchio. Ultima chicca, la vista dal primo piano della Trattoria ai Frati.

Pordenone sancisce quelli che sono i luoghi del fare delle terre del Prosecco DOC. Città che profuma di Friuli ma anche già di Veneto, è un bel mix di arte e shopping da alternare alla natura che regna incontrastata nei dintorni. Poco distanti dalla città c’è Spilimbergo e la scuola del mosaico, Maniago, terra natia dell’arte coltellinaia italiana, Sacile con uno degli orgogli artigianali del Made in Italy: la Fazioli, azienda leader nella produzione dei pianoforti, con una produzione di pochissimi pezzi all’anno. E poi Polceningo con la bellissima sorgente del Gorgazzo, definita anche “porzione di cielo liquido” per i suoi riflessi turchesi e il sito di Palù di Livenza, patrimonio UNESCO tra i siti palafitticoli neolitici dell’Italia Settentrionale.

Con Belluno si entra ufficialmente in territorio veneto. In una zona di indiscusso fascino, protetta dalle Dolomiti e bagnata dal Piave, la città risulta suggestiva nella varietà delle sue forme: la biblioteca e il suo piacevole porticato, la basilica di San Martino e il suo campanile che rimanda a Oriente, poi il Museo Interattivo delle Migrazioni. Gli amanti dello sport e della natura troveranno il bianco perfetto di Cortina, avvolta nella sua eleganza senza tempo, delle Dolomiti e la Foresta del Cansiglio, nelle Prealpi Carniche, l’antica Foresta dei Dogi della Repubblica di Venezia che ancora oggi stupisce con i colori dei faggi che variano di stagione in stagione.

Entriamo in provincia di Treviso con la splendida tappa artistica di Vittorio Veneto in cui, tra settembre e ottobre, si decreta il vincitore del Concorso di violino Città di Vittorio Veneto – premio internazionale Prosecco DOC. Questo è anche il luogo per le piacevoli serate di Cinema in cantina che permettono di far vivere le classiche visite in cantina da un punto di vista più culturale. Organizzate presso le cantine dal Consorzio e dall’Associazione Sole Luna, ogni anno approfondiscono attraverso pellicole selezionate diversi argomenti. Quest’anno il tema verterà sul profondo legame dell’uomo con la terra tra emozioni, sfide e tradizioni. Una pausa naturalistica doverosa è quella alle Grotte del Caglieron, con le sue cavità di origine artificale e naturale, le cascate e il percorso che si sviluppa in luoghi di grande suggestione, e Sarmede ossia il paese delle fiabe, ma anche dell’arte e della magia.

Treviso la dedichiamo, dopo tanto scarpinare, anche al cibo e allo slow living. Perdetevi tra le vie, godetevi le bellezze e poi fermatevi ad apprezzare i cicchetti nell’Isola della Pescheria dove ogni mattina si tiene l’antico mercato del pesce mentre la sera si veste di una vivacità diversa con specialità trevigiane e, ovviamente, Prosecco DOC al calice.

Venezia prosegue la filosofia di spensieratezza che abbiamo iniziato toccando Treviso. Non c’è luogo che non si conosca di una delle città più belle d’Italia quindi vale la pena scoprirne i sapori nei bacari che si sviluppano attraverso tutta la città e “l’ombra de vin” che accompagna con orgoglio i cicchetti tra robusti taglieri di salumi e formaggi o divertenti panini da assaggiare qua e là. A voi la scelta dell’abbinamento con un profumato Bellini, preparato con Prosecco DOC e polpa di pesca o un classico Spritz, dal gusto più marcato, dove il Prosecco DOC incontra il Select (vera e propria icona dell’aperitivo veneziano) e un’oliva verde grande. Il risultato, seguendo la ricetta originale, è ricercato e intenso, davvero esclusivo.

Da Venezia a Padova attraverserete la zona delle Ville Venete: scegliete le migliori, dedicando lo stesso tempo alle Ville Palladiane sulla strada per Vicenza. Saranno una piacevole sosta prima di giungere a Padova e visitare la Cappella degli Scrovegni di Giotto, i Musei Civici che accolgono opere di Tiepolo e Tintoretto, e la Basilica di Sant’Antonio da Padova. Fermatevi ad ammirare l’Università e i luoghi storici ad essa legata: l’Orto Botanico, la Specola, il Teatro Anatomico. Tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600 Padova vide Galileo Galileo tra i protagonisti culturali della scena, con la prestigiosa cattedra di matematica. Furono gli anni più belli e proficui, dove lo scienziato produsse numerosi testi, strumenti ed elaborò teorie rivoluzionarie.

Poi le molte piazze che invitano, nuovamente, alla socialità e alla leggerezza di un calice di Prosecco DOC.

Vicenza è infine un luogo educato, discreto. È bella, di una bellezza antica e non appariscente. Vicenza ha la firma di Palladio in ogni angolo e risplende anche in giornate non proprio soleggiate. Il Duomo e la Basilica Palladiana sono tanto imponenti quanto leggiadri e hanno un bellissimo tocco di colore nell’azzurro della cupola, che si confonde con il cielo. Poi c’è la Loggia del Capitanio, il Palazzo Chiericati che fanno comprendere quanto anche l’architettura civile possa donar bellezza. E poi c’è l’Hugo, leggero, profumato e persistente, e il baccalà mantecato da spalmare sulla polenta o come più vi va. Anche questa è Vicenza, educatamente golosa ma di certo carica di gusto e fascino.

 

25 marzo 2021: Venezia compie 1600 anni, e – aggiungiamo noi – li porta divinamente. Ci vuole ben più d’una pandemia globale per intaccare il fascino imperituro di Venezia; ci vuole ben più d’una pandemia globale per estinguere la curiosità dei turisti che torneranno ad affollarla e che puntualmente si domanderanno: “Quand’è nata Venezia?”.

La risposta, piccolo spoiler, non è univoca e si presta a una serie di interpretazioni e varianti. Partiamo dal giorno: per la chiesa cattolica il 25 marzo corrisponde all’Annunciazione del Signore, un ottimo auspicio per far nascere una città, che risulterebbe così “benedetta” a livello divino. Passiamo poi al 421: in quei secoli il territorio lagunare si stava geograficamente plasmando, e scendendo da Alpi e Prealpi, fiumi come il Po, l’Adige, il Brenta, il Piave, il Tagliamento trascinavano verso il mare un’enorme quantità di sabbia e fango. Rallentando verso la foce, i sedimenti davano vita a paludi e isolotti che – a causa delle maree e delle correnti – si trasformavano in lunghe strisce di terreno parallele alla costa: i lidi.

Nella terra di mezzo, tra i lidi e la terraferma, nasceva la laguna, dove un intricato labirinto di canali più o meno profondi rendeva il territorio difficilmente accessibile da parte delle imbarcazioni, a meno di non conoscere l’area come le proprie tasche. È proprio per tale ragione che le popolazioni venete, alle prese con le continue invasioni da parte di Unni, Sarmati, Goti, Alani e Vandali a inizio del 400, videro in quest’area il luogo ideale in cui rifugiarsi. L’Impero romano, che fino ad allora aveva assicurato una sorta di “protezione” contro gli invasori, stava lottando con la sua stessa esistenza e aveva ben altre gatte da pelare, quindi i veneti accettarono il fatto di doversi tutelare da soli, e cominciarono a colonizzare la laguna.

A soli dieci anni dal celebre Sacco di Roma da parte dei Visigoti di Alarico I, mentre il grandioso edificio dell’Impero scricchiola sotto i colpi delle invasioni barbariche, la leggenda narra che consoli patavini esuli da Padova migrarono in laguna. Insieme a un gruppo di abitanti della terraferma, terrorizzati dall’incombente minaccia degli Unni di Attila, scelsero un luogo detto Rivoalto (interpretato popolarmente come “punto rialzato”, mentre il suo significato originario è “rio” – cioè canale – “profondo”) per fissare un nuovo insediamento. Qui, il 25 marzo 421, venne posata la prima pietra della chiesa di San Giacomo di Rialto o San Giacométo, come la chiamano ancor oggi i veneziani, per differenziarla da San Giacomo dall’Orio.

Si deve dunque a dei padovani la nascita di Venezia? In realtà (pare) sia tutto frutto di una ripicca: la conquista di Padova da parte di Venezia nel 1405 creò infatti frustrazioni non di poco conto, e parecchi esponenti di spicco della società padovana contribuirono a costruire questo mito come sorta di “riscatto morale”. Per di più, un casualissimo incendio nel 1420 distrusse l’archivio in cui sembrava fossero presenti documenti maggiormente attendibili relativi alla fondazione.

Altro disastro, altra leggenda: in occasione di un vasto incendio che bruciò molte case a Rialto, un architetto greco nonché fabbricatore di navi – Eutinopo – avrebbe fatto erigere San Giacométo come voto a Dio per evitare che le fiamme si propagassero a dismisura. La chiesa sarebbe stata poi consacrata non da uno, ma da ben quattro vescovi: Severiano di Padova, Ambrogio di Altino, Giacomo di Trevigi e da Epone d’Opitergio. Un’ulteriore versione racconta che la casa di Eutinopo – l’unica a essere in muratura a differenza delle altre, in legno – si sarebbe salvata dall’incendio perché lì aveva dimorato la regina di Padova, inviata lì dal marito e re Giannusio a Rialto. Gli autori di Rialto, Cessi e Alberti, nel 1934 non usano giri di parole: «Torna più verosimile ritardare fino alla seconda metà del secolo XII la costruzione di San Giacométo, la cui povertà artistica fu nella storia compensata dalla luce di una leggenda, che ha creato una forse non meritata aureola di rinomanza».

In effetti, il primo documento che la menziona è del 1152, a fronte di una consacrazione “ufficiale” datata 25 luglio del 1177 dipendendo – questo sì – nei primi tempi dal Vescovo di Padova. La sua aurea “miracolosa”, però, è legata soprattutto al vasto incendio che interessò Rialto nel 1514, e che vide San Giacométo scampare incredibilmente alla furia delle fiamme. Forse è proprio da questo postumo legame con Padova e con un incendio che la leggenda prese forma negli anni a venire, lasciando il mistero tuttora insoluto.

Tanti dubbi, un’unica certezza: indipendentemente dalla veridicità o meno delle narrazioni attorno alla sua fondazione, la città di Venezia è indissolubilmente legata al Prosecco DOC, al punto che l’uno evoca l’altra e viceversa. E, va da sé, il simbolo enologico della Serenissima non poteva non festeggiare il suo 16centesimo compleanno. Per celebrare doverosamente tale occasione, il Consorzio di Tutela – che associa le diverse categorie di produttori, viticoltori singoli e associati, vinificatori e case spumantistiche per garantire lo sviluppo della Denominazione e il rispetto delle regole previste dal Disciplinare di produzione – in collaborazione con il Comune di Venezia ha ideato un’etichetta speciale con il logo dell’anniversario, sia per il Prosecco DOC che per il Prosecco DOC Rosé.

Ci vuole ben più d’una pandemia globale per fermare sia il nostro desiderio di stappare un’ottima bottiglia di Prosecco, DOC, sia di fare onore all’ex Repubblica Marinara: gli appuntamenti per il 25 marzo infatti non mancheranno, sebbene in forma ridotta. Alle 11, all’interno della Basilica di San Marco, il patriarca Francesco Moraglia celebrerà la Messa, che verrà trasmessa anche in diretta televisiva e in streaming per evitare assembramenti; alle 16 tutto il Patriarcato di Venezia ricorderà la fondazione suonando le campane a distesa; alle 18.30 su Rai 2 verrà mandato in onda uno speciale che narrerà la storia di Venezia attraverso immagini e musica, con uno sguardo al futuro.

Tutto quello che abbiamo sempre immaginato, o voluto chiedere, sul Prosecco DOC in miscelazione e non abbiamo mai osato chiedere: ci scusi Woody Allen, ma le bollicine sono una cosa seria.

Così si uniscono cinque pezzi da novanta della mixology, in grado di declinare il Prosecco DOC in cocktail che sanno di futuro solido, e e si comprende un lato entusiasmante dell’utilizzo del vino dal perlage fitto ed entusiasmante.

Che siano autoctoni come Samuele Ambrosi del Cloakroom Cocktail Lab di Treviso (dove le bollicine local sono le uniche ad essere in mescita), Max Morandi dell’Ada C. Secret di Padova o Lucas Kelm alla guida de Il Calandrinoa Sarmeola di Rubano in provincia di Padova, o acquisiti conoscitori delle potenzialità del Prosecco DOC come Riccardo Tesini del Killer di Milano e Luca Menni direttamente dal Move On di Firenze, tutti i bartender interpellati concordano su un dettaglio: il Prosecco DOC riesce a dare quel tocco di piacevole acidità (“essendo un fermentato di vino” come sottolinea Tesini) in grado di rendere sempre più piacevole, bevibile e apprezzabile qualunque drink.

Che lo accosti a parti amaricanti o alla dolcezza taki dell’ananas, alla delicata essenza floreal-rilassante della camomilla o alla seducente rotondità del lampone, il Prosecco DOC va costantemente a segno, sottolineando le soavi macerazioni padovane rinvigorite dal succo d’arancio, reinterpretando il più classico dei drink da aperitivo, lo Spritz, in chiave floreale con St. Germain, fiori di sambuco e soda come avviene al Calandrino, o accompagnandosi all’acidulo stimolante del melograno, alla pulizia dolce dello sciroppo di miele salato all’ombra del Battistero di Firenze. Un viaggio geniale tra le diverse interpretazioni felici dell’unicità del Prosecco, fuori e dentro il territorio, supremo Italian Genio in grado di segnare il passo anche in versione miscelata.

Dal 7 al 21 febbraio la splendida Cortina d’Ampezzo sarà il palcoscenico dei Mondiali di Sci Alpino, uno degli eventi più attesi del 2021, di portata globale, che dà lustro al nostro paese e al movimento italiano. Due settimane mozzafiato di gare maschili e femminili, che si susseguiranno una dopo l’altra, con i migliori rappresentati delle principali nazioni a contendersi le ambite medaglie competendo ai massimi livelli.

Ne abbiamo parlato con 4 Legends che hanno fatto la storia dello sci alpino: Gustav ThöniKristian GhedinaGiorgio RoccaJulia Mancuso.

Tornando indietro ai loro giorni, le Legends hanno condiviso ricordi, aneddoti e retroscena sui Mondiali che li hanno visti protagonisti, rivivendo quei momenti indimenticabili delle loro carriere e accompagnandoci verso i prossimi Mondiali di Cortina. Tra il 1972 (Sapporo) e il 2013 (Schladming) hanno collezionato 16 medaglie, scrivendo un pezzo di storia di questa competizione.

Gustav Thöni

Uno dei più grandi e vincenti sciatori di sempre, tra il 1972 e il 1976 ha vinto 5 medaglie d’oro ai Mondiali.


Giorgio Rocca

3 medaglie iridate conquistate tra le edizioni di St. Moritz 2003 e Bormio 2005: proprio a Bormio Giorgio fu “portabandiera” del nostro paese, vivendo l’emozione unica di essere protagonista in un Mondiale “in casa”.

Kristian Ghedina

2 argenti e 1 bronzo iridato tra il 1991 e il 1997. Tra i migliori discesisti italiani della storia, il “Ghedo” è oggi testimonial dei Mondiali a Cortina 2021, località dove è nato e cresciuto.

Julia Mancuso

Una delle grandi dello sci femminile dell’ultimo decennio, talento naturale come pochi. Tra il 2005 e il 2013 ha collezionato 5 medaglie iridate.