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Segni particolari: geniale

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UN VINO UNICO, DALLA TERRA AL BICCHIERE

Prosecco DOC è solo Prosecco DOC

LE CARATTERISTICHE

Un’eccellenza mondiale grazie a tutti voi

Il disciplinare di produzione della Denominazione d’Origine prescrive le condizioni produttive e le caratteristiche organolettiche che il Prosecco DOC deve avere.

La zona di produzione delle uve, di vinificazione e di imbottigliamento è ben delimitata, così come la base ampelografica, ovvero i vitigni che possono essere impiegati.

Il disciplinare, inoltre, descrive le varie tipologie e le caratteristiche al consumo del prodotto, in particolare alla vista, all’olfatto e al gusto.
Perché? Per tutelare il consumatore sulla qualità e sull’origine del prodotto.

Ogni bottiglia di Prosecco DOC è frutto della nostra terra, della sua storia e dell’esperienza di chi la lavora: uomini e donne che fanno della ricerca dell’eccellenza un obiettivo quotidiano.
Noi vogliamo valorizzare, promuovere e tutelare questa eccellenza, affinché il successo del Prosecco sia durevole nel tempo.

Ricette e cocktail

Vivi le infinite sfumature del gusto

Prosecco cocktails
Spritz al carciofo

Difficoltà: Facile
Tempo di preparazione: 5 minuti

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Prosecco cocktails
Mulled Frizz con Prosecco DOC Rosé

Difficoltà: Facile
Tempo di preparazione: 20 minuti

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Prosecco cocktails
Cup Doc

Difficoltà: Minima
Tempo di preparazione: 3 min

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NOTIZIE, EVENTI, STORIE

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News Istituzionali
Storie di prosecco

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Storie di prosecco

2 Febbraio 2024

Gli errori da non fare quando si prepara uno Spritz

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Storie di prosecco

11 Dicembre 2023

Prosecco DOC presenta: Inspired by the classic, moved by the future

Il nuovo cortometraggio del Consorzio Prosecco DOC, offre uno straordinario viaggio attraverso il tempo e lo spazio.

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Il Prosecco si serve in un calice a tulipano piuttosto ampio.

Il Prosecco va servito freddo a circa 6-8 gradi.

Il Prosecco è un vino da bere giovane. È preferibile consumarlo entro l’anno successivo a quello di vendemmia.

Le bollicine, o perlage, avvengono durante la spumantizzazione, ovvero la seconda fermentazione, che trasforma i lieviti aggiunti in anidride carbonica.

 

Il metodo Martinotti, anche detto metodo italiano o moderno, nasce dallo studio del Dott. Federico Martinotti che nel 1890 studiò una rifermentazione non in bottiglia, bensì all’interno di grandi recipienti. Fu successivamente il francese Eugène Charmat a costruire e brevettare tale tecnologia, ovvero l’autoclave. Questo metodo permette di esaltare le caratteristiche delle uve, in particolare i sentori primari floreali e fruttati.

La prima fermentazione è il processo, attivato con dei lieviti selezionati, tramite il quale il mosto diventa base.

La pressatura è l’operazione con la quale dagli acini si ottiene il mosto fiore.

La resa per ettaro sono i quintali di uva che si possono produrre per unità di superficie. Nel caso del Prosecco la resa massima è di 180 quintali per ettaro (q/ha).

La vendemmia può essere manuale o meccanica.

 

Il Glera è il vitigno base del Prosecco. Possono essere utilizzate anche uve di Verdiso, Bianchetta Trevigiana, Perera, Glera lunga, Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Grigio e Pinot nero, fino a un massimo complessivo del 15 %.

 

Dal Mar Adriatico (2 m slm) fino ai piedi delle Dolomiti (568 m slm), vi è una vasta varietà di suoli e sottosuoli. Prevalentemente calcarei, talvolta uniti ad aree sabbiose o sassose, i terroirs del Prosecco sono principalmente in pianura, ma possono estendersi fino alle dolci colline (Colli Euganei a Padova, Colli Berici a Vicenza, colline in provincia di Treviso e a confine tra Veneto e FVG). 

 

Province di Treviso, Venezia, Vicenza, Padova, Belluno, Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine.

Sul collarino di ogni bottiglia è apposto un contrassegno di stato per garantire qualità ed autenticità. Garantisce il rispetto assoluto del disciplinare di produzione, qualità certificata anche con l’adozione dell’apposizione del Contrassegno di Stato (fascetta).

 

l vigneto base del Prosecco, il Glera, è un vigneto autoctono dell’Italia Nord Orientale, le cui origini risalgono ad almeno 2.000 anni fa. Il vino Prosecco era conosciuto  dai romani con il nome di Puccino  (I sec. d.C. – Plinio il Vecchio).

Le bollicine nascono prima con la seconda fermentazione in bottiglia (fine Ottocento) e poi in autoclave (inizi Novecento).

Le prime fonti sulla produzione di vino nel territorio di Prosecco risalgono al I secolo a.C., mentre ricorrono al 1382 le prime citazioni di un vino chiamato “Prosecco”, prodotto nella località di Prosecco, in provincia di Trieste. Nel 1754 Il poeta Aureliano Acanti elogiò il Prosecco con versi incantevoli nel “Il Roccolo Ditirambo”.