Consorzio di Tutela del Prosecco DOC has launched its first “Prosecco DOC x Restaurants Campaign” in Hong Kong, teaming up with some of the city’s best restaurants and hotels to bring Prosecco DOC to life and promote Italy’s beloved aperitif and food tradition to Hong Kong’s food and wine lovers.
Joining the line-up is: Limewood and Sip Song, from Hong Kong’s leading restaurant group Maximal Concepts; award-winning Italian restaurants including Giando and Cucina from Marco Polo Hong Kong Hotel and Casa; and Venédia, sister Michelin-starred restaurant Octavium.
From late November to early December each restaurant involved in the campaign will present a delectable and exclusive antipasti menu paired with a Prosecco DOC.
Shops 8 & 9, 158A Connaught Rd W, Sai Ying Pun
Phone: +852 2887 9666 | Email: reservations@casacucina.hk
Level 6, Marco Polo Hongkong Hotel, 3 Canton Rd, Tsim Sha Tsui
Phone: +852 2113 0808 | Email: info@cucinahk.com
Giando Italian Restaurant & Bar
Shop 1, G/F, Tower, 9 Star St, Wan Chai
Phone: +852 2511 8912 | Email: info@giandorestaurant.com
Limewood Shop 103/104 The Pulse, 28 Beach Rd, Repulse Bay
Phone call: +852 2866 8668 | Email: reservations@limewood.hk
Shop 114 & 115, The Pulse, 28 Beach Rd, Repulse Bay
Phone: +852 2328 8385 | Email: reservations@sip-song.com
G/F One Chinachem Central, 22 Des Voeux Rd Central, Central
Phone: +852 2851 2303 | Email: bookings.venedia@gmail.com
L’eleganza e l’armonia dell’arte italiana di Antonio Canova incontra la maestria dell’arte del vino.
Prosecco Doc sceglie di celebrare il bicentenario della morte di Antonio Canova con un omaggio alla sua arte, attraverso il cortometraggio GENIUS MOVES THE WORLD.
Un cortometraggio che racconta di un viaggio emozionante, ideato dal regista e filosofo dell’immagine Carlo Guttadauro, ci trasporta nella seconda metà del settecento incontrando e scoprendo le atmosfere in cui Canova si muoveva, immaginava, contemplava e dava forma alla materia, rivelando in questa la grazia, la bellezza sentimenti che si ritrovano nella degustazione di un calice di bollicine italiane Prosecco.
Il racconto prende vita attraverso i tre protagonisti: il giovane Antonio Canova interpretato da Michele Piccolo, la statua di Ebe impersonificata da Virna Toppi, prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano e il cantiniere di Prosecco DOC rappresentato da Andrea Offredi.
È l’arte a muovere il mondo, l’arte di una ballerina che danzando racconta la storia di Ebe e la passione di un vignaiolo che raccoglie i suoi frutti e li ritrova in una bottiglia. Dai loro sguardi si coglie la semplicità della bellezza, che eleva la quotidianità in opera d’arte, la necessità di raccontare un mondo splendido dove armonia e amore trovano le loro forme grazie alle mani dell’uomo e al suo ingegno.
Il fil rouge del racconto è il marmo. Materiale mutevole che grazie all’esperienza, lo studio e il desiderio dell’Italian Genio può trasformarsi. Antonio Canova genera bellezza e dallo stesso marmo il vignaiolo ritrova la sua arte in una bottiglia di Prosecco.
Una voce narrante profonda, come a leggere una poesia sul bello, dei colori che distinguono la realtà da un sogno onirico dove le forme armoniche fluttuano come una ballerina elegante. Qui nasce l’idea capace di muovere il mondo, in grado di portare meraviglia nella quotidianità di un uomo.
Per Prosecco Doc è un immenso onore riconoscere in Antonio Canova un Italian Genio da poter raccontare.
“Siamo onorati e orgogliosi di condividere con il sommo Maestro Canova le stesse origini trevigiane, umili, ma dalle immense potenzialità. Qualità che Antonio Canova è riuscito a valorizzare esaltando la bellezza della semplicità tanto da farla apprezzare in tutto il mondo. Ancora oggi, come allora, le sue opere di rara eleganza costituiscono l’emblema di un’espressione artistico-culturale di grande ispirazione, riconducibile a un territorio straordinariamente fecondo qual è il Veneto, terra generosa da ogni punto di vista” afferma così il presidente di tutela della DOC Prosecco Consorzio Stefano Zanette.
Il racconto di un genio dalle cui mani nascono idee che rivoluzionano il mondo, lo stesso genio che ispira ogni giorno l’importante lavoro di ricerca, produzione e valorizzazione del territorio del Consorzio Prosecco DOC.
Il Consorzio del Prosecco DOC sposa da sempre l’idea che il vino non debba trascendere dalla terra in cui nasce: è così perché nasce tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. In un altro luogo, sarebbe altro.
Sono terre di naturale bellezza dove l’”italian genio” si dipana tra armonia e cultura senza trovare ostacoli.
Abbiamo quindi pensato, in questo articolo, di raccontarvi alcuni luoghi che vale la pena visitare per la loro componente estetica, per la suggestione del paesaggio e la bellezza che cattura l’occhio al primo istante. Quattro luoghi “Instagram approved” che fanno parte delle terre del Prosecco DOC e si sviluppano in Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Segnateli in agenda come prossima tappa del vostro viaggio nelle terre del Prosecco DOC, la strada del vino più antica d’Italia e taggateci attraverso i nostri account ufficiali @proseccodoc.
Dimenticate le classiche mete e partiamo insieme alla scoperta di chicche imperdibili.
LAGHI DI REVINE LAGO (Treviso – Veneto)
Residui di un lago ben più ampio risalente al Neolitico, questi due laghi offrono un panorama che cambia durante la passeggiata. Torbiere, ampie aree palustri e una zona suggestiva come la “Va dee femene” dove un tempo si riunivano le lavandaie e che oggi è zona di canneti, resti archeologici del villaggio palafitticolo e suggestivi scorci lungolago. A voi la scelta del paesaggio più bello da immortalare.
LAGO DI MISURINA (Cortina d’Ampezzo – Veneto)
Il lago ha un fascino tutto suo, qualunque sia la stagione in cui lo visitate. Immaginate il paesaggio che si rispecchia nelle acque, una gita in barca oppure, in inverno, una passeggiata sul lago stesso il cui ghiaccio è talmente spesso che non rischia di rompersi. Le cose da fare sono infinite, come infinita è la bellezza di questo luogo. Impossibile non dedicargli un post su Instagram
BRENT DE L’ART (Feltre – Veneto)
Immaginate la suggestione del Grand Canyon e trasportatela in Veneto: ecco il Brent de l’Art, un sistema di forre situato nel bellunese. In dialetto veneto i brent sono torrenti incassati in valli profonde mentre art è il nome dialettale dell’Ardo, l’affluente sinistro del Piave.
Riuscite a immaginare la bellezza di migliaia di anni di erosione in una foto?
PALMANOVA (Udine – Friuli)
Lasciamo le bellezze del Veneto per addentrarci in Friuli Venezia Giulia con una delle città più caratteristiche della regione: Palmanova.
Patrimonio dell’Umanità dal 2017, ha una forma poligonale a 9 punte tanto da essere definita la città stellata. Ideale per gli appassionati di droni che faranno sfoggio di video indimenticabili dal cielo, ma anche da terra, questa città regala bellezza. Basti pensare al Centro storico a forma di stella dove si possono osservare il Duomo e la Loggia dei Mercanti e alle tre porte di accesso alla città, per esempio Porta Udine conserva ancora i cardini delle ruote del ponte levatoio.
Indecisi su quando andare?
Il primo fine settimana di settembre c’è la rievocazione storica del 1600. Post e stories non saranno abbastanza!
VALLE CAVANATA ( Gorizia – Friuli)
Siamo nel comune di Grado, in provincia di Gorizia, con una Riserva Naturale che accoglie numerose specie di volatili grazie alle diverse aree naturali (laguna, spiaggia, bosco per dirne qualcuna).
Ex area di pesca abbandonata è, oggi, un luogo speciale in cui scoprire più di 200 specie di uccelli, tra cui i fenicotteri, ma anche mammiferi, anfibi e rettili. Anche l’ambiente in cui passeggiare è carico di bellezza: dalla costa sabbiosa ci si inoltra verso un interno ricco di pioppi e salici, poi prati verdeggianti, ambienti paludosi e un fitto bosco di olmo siberiano risalente al 1946. Selezionate grandangolo poi sbizzarritevi!
SAN DANIELE DEL FRIULI (Udine – Friuli)
San Daniele rimanda immediatamente al profumo e al sapore del prosciutto crudo e non possiamo che essere d’accordo. Dedicate quindi un po’ di tempo a degustazioni e aperitivi poi godetevi la bellezza di questo borgo che fa dello slow living la sua bandiera. D’obbligo la foto immersi tra i prosciutti, scoprendo uno dei tanti stabilimenti della città e poi via verso la Biblioteca Guarneriana dove è conserva una delle copie dell’Inferno di Dante.
CASTELLO DI MIRAMARE (Trieste – Friuli)
Quando il Golfo di Trieste fa capolino dopo l’ultima curva il cuore si ferma per la sua bellezza che si dipana tra verde e blu; lì, il candore del Castello di Miramare , direttamente a picco sul mare.
Perdetevi nel parco in cui numerose specie botaniche, tra cui una sequoia gigante e un gingko biloba, lo rendono uno dei luoghi più suggestivi del Friuli Venezia Giulia, girate tra le stanze, rimaste identiche nell’arredo d’epoca, poi arrivate in cima alla torre e lasciate lo sguardo (e le immagini) libere di perdersi.
Conoscete altri luoghi che vi hanno rapito il cuore e il “feed”?
Semplice, ma non facile. Lo spritz è la risposta alle giornate pesanti e ciò che si ordina dopo il lavoro per l’aperitivo. Uno spritz e la giornata può dirsi conclusa per accogliere la leggerezza della sera e del tempo libero.
Erano i primi anni del Novecento quando a Venezia prendeva forma lo spritz, nome che rimanda al termine tedesco spritzen, spruzzare, ossia allungare il vino con l’acqua frizzante. Successivamente nel padovano si aggiunse la componente amara del bitter (anche se non c’era un marchio di preferenza ma ci si affidava alla disponibilità dell’osteria o del bar): Select a Venezia, Aperol a Padova ma anche China Martini, Cynar o Campari.
Fino agli anni Novanta la base era semplice vino bianco, sostituito dopo quella data con il Prosecco.
Nel 2011 l’IBA ufficializza il cocktail prima con il termine “spritz veneziano” poi semplicemente spritz.
Tre ingredienti di base, Prosecco, Bitter e soda, lo spritz è il cocktail per antonomasia, al pari di Negroni e Americano, ma è facile sottovalutarne la preparazione e incappare in errori che lo renderanno un miscuglio alcolico di dubbio gusto privando il momento dell’aperitivo del piacere di bere bene.
Ecco quindi gli errori da non commettere quando si decide di preparare uno spritz.
Prosecco, Bitter, Soda
Gli ingredienti non possono essere messi a casaccio ma richiedono un ordine preciso: prima il Prosecco, successivamente il bitter e a conclusione la soda. A Venezia si è soliti utilizzare la regola “3,2,1” con tre parti di vino, due di bitter e una di soda mentre a Padova si semplifica scegliendo la formula di un terzo per ogni ingrediente. Ma l’ordine degli addendi, in questo caso, non può essere cambiato altrimenti il risultato cambierà eccome.
Non un bicchiere qualunque
Una regola sola: nonostante lo spritz venga servito in numerosi bicchieri, calici e chincaglierie il bicchiere migliore per servirlo è l’old fashioned, un tumbler basso ideale per servire liquori “on the rocks” e cocktail con pochi ingredienti. Le coppe possono risultare più accattivanti ma no! Non si usano. Il caso è chiuso.
Il ghiaccio, sempre
Come tutti i long cocktail anche lo spritz prevede una generosa dose di ghiaccio che va messa come primissimo ingrediente e che, soprattutto, non può essere diminuita o eliminata. Lo spritz è un drink leggero, amabile, che trova nella sua freschezza una caratteristica di forza. Quindi non si può eliminare e non è un trucchetto del barista per annacquarvi il cocktail. È una regola e va rispettata.
Ci sono luoghi indimenticabili nelle terre del Prosecco DOC, basti pensare a Venezia, Pordenone, alle Ville Palladiane senza dimenticare gli ambienti naturalistici e i borghi artigiani di cui il territorio è pieno: bellezza, natura, saper fare. Semplicemente Italian Genio.
Ma questa volta vogliamo portarvi nei luoghi meno conosciuti di Veneto e Friuli Venezia Giulia e farvi scoprire un territorio nuovo e inatteso, proprio come quando assaporate il Prosecco DOC e ne cogliete una sfumatura differente.
5 luoghi che probabilmente non conoscete e a cui dedicare tempo durante una visita nelle terre della Denominazione.
INCOMPIUTA DI BRENDOLA
Brendola è un paesino in provincia di Vicenza il cui Duomo ha un nome particolare: tecnicamente è la chiesa di San Michele Arcangelo ma è più conosciuto con il nome di Incompiuta. La storia inizia nel 1939 con l’avvio ai lavori da parte di Don Francesco Cecchin su progetto dell’architetto Fausto Franco con il supporto di tutti i parrocchiani. Dieci anni dopo, alla morte del parroco, i lavori si fermano lasciando posto all’abbandono. Oggi è un luogo insolito quanto suggestivo e imponente. La struttura è presenta solo la struttura portante ma è priva della facciata e degli interni.
ABBANDONATO FUMEGAI
Rimaniamo nella suggestione dell’abbandono ma spostiamoci verso Belluno per arrivare a Fumegai. Nato come alpeggio stagionale su una strada isolata, questo borgo ha visto l’abbandono intorno ai primi anni del 1900 e solo intorno al 1960 alcuni figli dei fiori ripopolarono il borgo temporaneamente, abbandonandolo nuovamente e definitivamente poco tempo dopo.
Oggi è un miscuglio di case e dettagli quotidiani ancora presenti tra vettovaglie, quadri alle pareti e abbigliamento. Una curiosità: il nome Fumegai deriva dalla fuliggine dei camini con cui si scaldavano le case, spesso presente sugli abiti degli abitanti che, ogni volta che si presentavano in città, venivano subito riconosciuti.
CASA CIRCONDATA DALL’ACQUA
Facciamo un rapido pit-stop a Venezia per parlarvi di una casa suggestiva, quasi completamente circondata dall’acqua. Sì Venezia ma anche lei insolita. Avviatevi verso il Sestiere di Castello, la casa sarà visibile da Ponte dei Conzafelzi che collega Calle Vesier a Calle Bragadin o Pinelli, impossibile non notarla immersa nell’acqua e circondata da tre canali. È di sicuro uno dei luoghi più fotografati di Venezia, anche senza essere un palazzo importante. È limitata da un cancello privato, che ne consente l’accesso solo ai privati che la abitano ma un colpo di fortuna potrebbe lasciarlo aperto per osservare il cortile interno.
MOVADA
Movada è un paese nella Val Tramontina, in Friuli Venezia Giulia, e la sua peculiarità è piuttosto insolita: il paese è completamente sommerso e se ne scorgono i tetti nel momento in cui il Lago Redona si ritira.
Fino agli anni 50 esistevano tre paesini, abitati da gente semplice e dalla routine quotidiana molto umile: Modava, Fleur e Redona Vecchia. Con la costruzione della diga di Ponte Racli, l’acqua del fiume Meduna inondò quei luoghi che vennero sommersi e lentamente scomparvero. Oggi è possibile vederli quando la calura estiva asciuga l’acqua del fiume e permette alle rovine di apparire, ancora intatte nonostante l’inesorabilità del fiume e del tempo.
IL SENTIERO RILKE A TRIESTE
Ultimo ma non ultimo un sentiero panoramico che siamo certi vi toglierà il fiato. Se già siete rimasti estasiati dalla bellezza di Trieste, prolungate il vostro soggiorno e godetevi la bellezza della Riserva Naturale delle Falesie di Duino. Tralasciando il lato tragico che vede questo sentiero sfondo di diversi suicidi, il Sentiero Rilke congiunge Duino e Sistiana ed è dedicato al poeta boemo che proprio in questi luoghi ha tratto ispirazione per le sue Elegie duinesi. Comprensibile l’ispirazione quando gli occhi sono pervasi dalla bellezza delle falesie dell’Altopiano Carsico, dalla flora tipica della zona e l’Alto Adriatico che risplende al sole tra lapislazzuli e diamanti.
Vi ricordate il gioco del “se fossi…”, quello in cui accennando un oggetto o un luogo si doveva trovare il paragone che meglio vi rappresenta? Ecco giochiamo insieme attraverso alcune lettere e alcune mete imperdibili nelle terre del Prosecco DOC, per ispirare la vostra prossima vacanza.
Partiamo dalla lettera A di Attuale, proprio come Treviso e il Prosecco DOC Rosé. È proprio qui che prende vita per primo questo prodotto nato dall’unione tra l’uva bianca, Glera e la più nobile delle uve rosse, il Pinot nero. Un prodotto moderno, contemporaneo, vivo e vibrante da degustare accompagnato i cicchetti della Pescheria, in uno degli angoli più vivaci e suggestivi della città.
Con la B di Brioso arriviamo senza esitazione a Trieste. Briosa e spumeggiante è la tappa imperdibile del prossimo autunno per assistere alla Barcolana, di cui Prosecco DOC è sponsor ufficiale da tanti anni, una delle regate più importanti per gli appassionati di mare. Una città tutta da vivere e da scoprire nei suoi contrasti e nei luoghi suggestivi come il Castello di Miramare.
C come Contemporaneo e come Padova, anche se può sembrare assurdo date le origini storiche della città, dei suoi monumenti e delle ville attorno ad essa. Il Prosecco stesso nasce in questa zona dai primi innesti portati dalla Grecia. Vi invitiamo a scoprire l’animo moderno di questa città, in cui la tradizione si veste di entusiasmoe freschezza. Qualche spunto: il Giardino di Cristallo e l’opera “Memoria e Luce”.
La parola Eleganza non ha bisogno di troppi preamboli. Poche cose al mondo la rappresentano come Venezia, che ha appena festeggiato i suoi 1600 anni per i quali Prosecco DOC ha realizzato un’edizione speciale con una etichetta dedicata. Perdersi tra le calle, sorseggiare spritz, assaporare la cucina veneta. Tutto ha un allure diversa a Venezia.
Si corre veloci verso la P di Potente e verso Gorizia, terra di confine dove le emozioni pulsano più forti. Sono i luoghi della guerra ma anche dell’interpretazione friulana del Prosecco DOC, sia nella versione tradizionale che nel nuovo nato Rosé che completa l’esperienza di vivere la città tra cultura e turismo enologico. D’altronde il vino dipende dalla terra in cui nasce e qui si veste di quella potenza a cui abbiamo accennato.
Sinonimo di eleganza è Raffinatezza, per proseguire con il nostro dizionario arriviamo a Vicenza, meta ideale per un fine settimana assolutamente chic. Non solo per visitare la città rivestita e interpretata da Palladio e le ville che la circondano ma anche per scoprire che in questo territorio, il Prosecco DOC, si veste di velluto al palato, diventa avvolgente e seducente, con un perlage ammaliatore che sarà difficile dimenticare.
Belluno, ve lo sveliamo subito, è Sorprendente nel suo essere dedalo di cultura e luoghi da visitare come la biblioteca o il Museo delle Migrazioni. Ma anche terra ideale per scoprire la natura che la circonda, le Dolomiti, le Prealpi Carniche e l’antica Foresta dei Dogi che, mai come in autunno, esplode in colori che lasciano stupiti!
Siamo quasi alla fine, con la T di Trendy. Capace di soddisfare ogni capriccio Udine è la città che fa per voi se non volete rinunciare a nulla durante il vostro tempo libero. Dalle spiagge di Lignano Sabbiadoro, ai monti che proteggono Udine, la vivace città a misura d’uomo e comodamente “ a un’ora da tutto” offre tanti luoghi da scoprire. Godetevi le vie del centro, poi fermatevi a passeggiare alla ricerca dei sentieri ciclabili che abbelliscono la città e perdete tempo in uno dei tanti barettini tra portici e piazzette a sorseggiare, ovviamente, Prosecco DOC.
Manca una città, in verità, a cui vorremmo che la parola adatta la trovaste voi. Pordenone vi accoglierà tra arte, shopping, natura: Spilimbergo e i suoi mosaici, Sacile e l’artigianato musicale, Maniago e l’arte coltellinaia. Una città in grado di trasformarsi e prendere i colori del cielo in località come Polcenigo, dove la natura stupisce con la sorgente di Gorgazzo.
Una terra, quella dove nasce il Prosecco DOC che è in grado di lasciarsi scoprire senza fretta, dove il tempo rallenta per lasciare spazio al vivere semplice e ai sapori sinceri raccontando il territorio, l’enogastronomia e l’artigianato, che hanno reso Veneto e Friuli Venezia Giulia orgoglio e bandiera dell’Italian Genio.
Un’unione perfetta tra forme naturali e bellezza ideale, scolpite nell’immaginario collettivo contemporaneo, pur appartenendo ad un tempo antico.L’estro artistico di Antonio Canova si esprime attraverso una raffinata lavorazione del marmo che rappresenta la quintessenza del bello assoluto con la purezza e la tecnica precisa ed armoniosa, che lo contraddistinguono.
Equilibrio, proporzioni e semplicità si ritrovano all’unisono nell’arte del Canova e nell’essenza del Prosecco DOC, grazie alla creazione della bottiglia limited edition dedicata alla mostra “Canova Gloria Trevigiana” al Museo Balio di Treviso in occasione del bicentenario della morte dell’artista (1822-2022).
L’edizione speciale è un omaggio alla storia e alla poesia dell’arte classica di Antonio Canova, raffigurando una delle emblematiche opere del gruppo Amore e Psiche Stanti, le cui linee sinuose si fondono con le forme morbide della bottiglia di Prosecco DOC.
Un sodalizio che esalta l’idea più alta di bellezza, un viaggio tra illusione e creazione, dove la mano che scolpisce il marmo è la stessa che lavora in vigna.
La manualità del Canova ha saputo dare vita ad un materiale inerte come la pietra, donandole un’anima attraverso le sue forme ed effetti di morbidezza e trasparenza mai raggiunti , come se ad un tratto i soggetti raffigurati possano prendere vita.
Come nell’arte, anche le mani sapienti degli agricoltori, hanno saputo modellare i territori della DOC, regalando un patrimonio inestimabile al mondo vitivinicolo, realizzando uno dei vini più apprezzati al mondo: il Prosecco.
Un incontro di cui culmine sarà il nuovo cortometraggio GENIUS MOVES THE WORLD, tributo all’arte di Antonio Canova e al suo amore per la danza, in uscita in autunno. Il viaggio creato dal regista e filosofo dell’immagine Carlo Guttadauro ci trasporterà nella seconda metà del settecento rivisitando le atmosfere in cui Canova si muoveva, immaginava, contemplava e dava forma alla materia.
“Canova ha avuto il coraggio di non copiare i Greci e di inventare una bellezza
come avevano fatto i Greci” (1816).
“…ha creato cento statue, trenta delle quali sono capolavori!” – Stendhal
Il cortometraggio GENIUS MOVES THE WORLD è un tributo all’arte di Antonio Canova e al suo amore per la danza che produce leggerezza e muove il mondo.
E’ un viaggio che vede 3 protagonisti: un cantiniere, Antonio Canova e la statua.
Un cantiniere del trevigiano si muove in una cantina di Prosecco DOC tra le vasche di fermentazione, ha con se un libro con sculture del Canova, lo sfoglia contemplando Ebe e altre sculture e immaginando.
Lì, in quello scenario, scorge un blocco di marmo, sembra una meteorite illuminata da una luce che cade dall’alto. Colto da stupore, si avvicina, girandoci attorno.
Il marmo è informato dell’energia di Antonio Canova che ha scelto di celebrare il bicentenario della sua morte con un regalo insolito. Si sa come sono fatti gli artisti.
Non appena il cantiniere tocca il marmo con la mano…siamo trasportati nel tardo settecento: Antonio Canova si muove alla ricerca di ispirazione, ogni artista deve confrontarsi con esitazioni e pentimenti, intuizioni e folgorazioni.
Idea e materia. E’ un cortocircuito.
La mano che tocca il marmo è la stessa che lo scolpisce, la mano può potare e la mano può scolpire. E’ un togliere per liberare dal superfluo e arrivare all’essenza.
Così nasce il Prosecco. Un lungo lavoro in vigna prima di vedere spumeggiare le bollicine.
A partire dal presente ci ritroviamo al tempo del Canova, è un viaggio della visione perché l’immagine è memoria, la memoria è spirito e lo spirito viaggia nel tempo.
Nel laboratorio i marmi saltano, si muovono, la materia danza, Canova sta scolpendo Ebe, figlia di Zeus ed Era, coppiera dell’Olimpo. Lo scultore e la statua. La statua non è materia inerte ma può vivere, questo pensiero ossessiona Canova.
In fondo l’artista incarna il movimento della vita e vuole restituircelo.La statua antropomorfa è davanti a lui.
Prenderà lentamente vita dal freddo della solitudine e scoprirà se stessa attraverso il tatto.
Prima l’odorato, poi il tatto.
Un calice di Prosecco DOC Rosé ha il potere di risvegliarla.
E’ l’inizio del tempo, la vita anima la statua in un lento e appassionato risveglio.
E’ l’odorato a concederle un primo movimento interno, a produrre in lei euforia.
Ebe è viva e celebra la vita danzando.
Danza in giardino e in villa: Una dimora di straordinaria bellezza, Villa Molin a Padova, è lo sfondo antico e neoclassico in cui Canova la guarda con stupore, allunga le mani come per toccare il sogno.
La statua è uscita da se stessa e si produce in una danza. Una danza bella e luminosa come un giorno di sole. La stessa che si svolge in un calice di Prosecco producendo emozioni e immagini.
Il vino che danza nel calice ci riporta alla cantina.
Il blocco di marmo è ancora lì, il cantiniere lo sta osservando con stupore. Decide di vedere cosa c’è dentro. Lo scrigno di marmo svela una bottiglia di Prosecco, una luce ne illumina il contenuto mentre il cantiniere riceve in dono quello che egli stesso fa.
Egli ha saputo guardare nella quotidianità l’enorme ricchezza dell’arte che non è là fuori ma consiste ogni volta nel fare la vita più grande e più bella.
Un buon bicchiere di Prosecco DOC è un’autentica esperienza estetica. Ebe torna statua; Canova torna a scolpire; il cantiniere continua il suo lavoro.
Il nastro si riavvolge.
Tutte le immagini del mondo sono ora e qui.
Nel Genius che muove il mondo.
Clicca qui per visualizzare il trailer
Virna Toppi, prima ballerina al Teatro Alla Scala è stata scelta per incarnare la statua. Michele Piccolo è Antonio Canova mentre Andrea Offredi è il moderno cantiniere.
In occasione del Bicentenario dalla morte di Antonio Canova (1822-2022) un film liberamente ispirato dal GENIO che muove il mondo.
Regia di Carlo Guttadauro
Un progetto di Anam Cara per Prosecco DOC
“Dolce Vita a Expo Dubai”: un documentario esclusivo che si concentra sui grandi protagonisti della cucina e del bar italiano a Dubai e su come la “Dolce Vita” a in cucina sia protagonista delle tavole e degli aperitivi di Expo 2020.
Narratori d’eccezione direttamente dai loro ristoranti e bar, due chef, Vito Mollica (ex Four Seasons Hotel Firenze) e Beatrice Segoni (ex BSJ e Konnubio), e due bartender, Dario Schiavoni (Bulgari Dubai) e Francesco Galdi (Buddha Bar), per scoprire i diversi aspetti della Dolce Vita.
E se si parla di Dolce Vita, si parla di Prosecco DOC: le bollicine italiane più famose al mondo hanno infatti accompagnato le interviste, sia in abbinamento ai piatti, sia come ingredienti dei cocktail.
Guarda qui il trailer: