The series presented by Vinibuoni d’Italia and the Consorzio Prosecco DOC brings us to Rome, to the elegant Hotel Sina Bernini Bristol, where Igles Corelli stages his “Garibaldina Cuisine.” It’s an approach that merges North and South, land and sea, with creative flair and deep respect for the ingredients.
Corelli is one of the great masters of contemporary Italian cuisine: a tireless innovator, advocate of circular cooking, author, and educator. His dish for this collaboration is a concentration of techniques, contrasts, and surprising harmonies.
The Recipe: Steamed Bao Filled with Fried Scardovari Oysters, Rabbit Offal Ragù, and Green Onion Oil
Il Vizio – SINA BERNINI BRISTOL, ROME
For the bao:
400 g type 0 flour – 240 ml water – 10 g fresh brewer’s yeast – 1 tsp granulated sugar
For the rabbit offal ragù:
1 carrot – 1 celery stalk – 1 onion – 200 g rabbit livers – 100 g rabbit hearts – 2 bay leaves – 1 sprig of rosemary – pinch of chili powder – ½ glass of white wine – 1 tbsp triple tomato concentrate – extra virgin olive oil – salt
For the fried oysters:
8 Scardovari oysters – light extra virgin olive oil
For the batter:
2 egg yolks – 2 tbsp flour – ½ glass of cream – 1 egg white – fine salt and flake salt – pepper
For the green onion oil:
Green tops of spring onions – grapeseed oil
A daring and refined amuse-bouche. These soft, steamed bao are filled with an intense rabbit offal ragù and crispy battered oysters, finished with an aromatic touch of green onion oil.
An explosion of textures and flavors: the creaminess of the ragù, the crunch of the oyster, the marine savoriness, and herbal freshness. A sensual, complex bite that calls for a wine capable of balancing and enhancing without weighing it down.
Preparation:
For the bao, dissolve the yeast and sugar in water. Add to the flour and knead until smooth and elastic. Cover and let rise for about 2 hours. Once doubled in size, roll out the dough to about 2 cm thickness and cut into 8–10 cm rounds. Slightly elongate each round with a rolling pin to form ovals. Fold each oval in half with a small sheet of parchment paper in between to prevent sticking. Place in a steamer basket lined with parchment, cover, and let rise for another 15 minutes. Steam for about 20 minutes. Remove from heat without uncovering and let rest, covered, for another 10 minutes.
For the ragù, clean and slice the vegetables and rabbit offal. In a pot, heat a drizzle of olive oil, add bay leaves, rosemary, and chili. Sauté for a minute, then add livers and hearts, browning for 2 minutes. Remove herbs, deglaze with white wine. Once evaporated, add the diced vegetables and cook briefly. Add a few ladles of water and the tomato concentrate. Simmer over moderate heat for about 40 minutes. Adjust salt to taste.
For the green onion oil, combine equal parts of green onion tops and grapeseed oil. Heat to 85°C, then blend with an immersion blender. Let rest for an hour. Skim off the floating solids (usable in other recipes), and reserve the infused oil beneath.
For the fried oysters, beat egg yolks with sifted flour, add salt, pepper, and cream gradually until smooth. Fold in beaten egg white. Detach oysters from shells over a bowl to collect their brine. Add the filtered oyster liquid to the batter and mix well. Pat oysters dry and dip into batter. Fry in hot oil until pale golden. Drain on paper towels and season with flake salt.
To assemble, remove bao from the steamer, fill with a spoonful of rabbit ragù, two fried oysters, and a few drops of green onion oil.
Pairing: Prosecco DOC Extra Brut
Alessandro Scorsone selects a Prosecco DOC Extra Brut — perfect for vertical and structured pairings. Its sharp acidity and minimal dosage balance the richness of the dish while elegantly accompanying its aromatic complexity.
This pairing proves how Prosecco DOC can shine even in bold gastronomic contexts, elevating the experience and finding harmony in even the most daring contrasts.
A Palazzo Ducale si brinderà con la bollicina ufficiale della città
In attesa dello spettacolo pirotecnico più amato della laguna, Venezia si prepara a celebrare uno dei momenti più intensi della sua tradizione: la Festa del Redentore. Un’occasione di convivialità che affonda le sue radici in oltre quattro secoli di storia.
Prosecco DOC sarà servito per il brindisi
Anche quest’anno Prosecco DOC sarà proposto durante la serata in qualità di bollicina ufficiale della città di Venezia.
In degustazione le etichette delle aziende che hanno deciso di sostenere le iniziative che costellano il calendario veneziano, dal Carnevale alla Regata Storica: Borgo delle Rose, Bosco Albano, Bottega, Brilla!, Cabert, Cantine Maschio, Col De Mar, De Stefani, Fantinel, La Delizia, La Marca, Masottina, Ruggeri, Serena Wines 1881, Sui Nui, Tenuta San Giorgio, Val D’Oca, Viticoltori Ponte, Voga e Villa Sandi.
Sabato 19 luglio, l’appuntamento per gli ospiti VIP si aprirà con una visita guidata alla mostra “L’oro dipinto. El Greco e la pittura tra Creta e Venezia”, allestita a Palazzo Ducale. A seguire, nel suggestivo cortile interno, si brinderà con calici di Prosecco DOC per dare il via all’esclusiva cena di gala che precede i tradizionali fuochi sul Bacino di San Marco.
Special guests di Prosecco DOC saranno Lucrezia Beccari e Matteo Guarise, coppia di punta del pattinaggio artistico italiano e già testimonial del Consorzio Prosecco DOC, insieme agli influencer @tassoculinario e @giulia_sattin, volti noti del mondo del lifestyle e dell’enogastronomia. Potranno tutti vivere in esclusiva questa Prosecco Experience circondati dal capolavoro gotico veneziano.
Una storia di fede e rinascita
La Festa del Redentore è una delle ricorrenze più sentite dalla comunità veneziana. La sua origine risale al 1577, quando Venezia uscì da un’epidemia di peste. Durante il picco dell’epidemia, come voto per la liberazione della città dalla peste, il Senato veneziano deliberò la costruzione di una chiesa votiva nell’area della Giudecca. Il progetto fu affidato ad Andrea Palladio, uno dei più grandi architetti del Rinascimento: nacque così la Basilica del Redentore, simbolo di salvezza e speranza.
Da allora ogni terza domenica di luglio viene costruito un ponte votivo galleggiante tra le Zattere e la Giudecca, per permettere ai fedeli di raggiungere la basilica a piedi. Nella notte tra sabato e domenica, una costellazione di imbarcazioni ricopre completamente il bacino di San Marco e migliaia di persone affollano le fondamenta e le rive della città per ammirare i fuochi che illuminano il cielo e si riflettono sull’acqua.
Bollicine veneziane per eccellenza
Essere presenti a questo appuntamento, in qualità di Bollicina ufficiale della città di Venezia, rappresenta per il Consorzio Prosecco DOC il riconoscimento del legame autentico con il territorio e le sue tradizioni, un legame che si rinnova anno dopo anno, calice dopo calice.
Il percorso curato dal Consorzio Prosecco DOC in collaborazione con la Guida Vinibuoni d’Italia si conclude in Liguria, tra i profumi della costa e l’essenzialità della grande cucina d’autore. Protagonista è Enrico Marmo, classe 1987, chef stellato ai Balzi Rossi di Ventimiglia.
La sua è una cucina diretta, pura, costruita su pochi ingredienti scelti con rigore e valorizzati con sensibilità estrema. Cresciuto tra le ricette delle nonne e forgiato nelle cucine di Cracco e Palluda, Marmo oggi firma una cucina profondamente identitaria, che parla di mare e terra ligure.
La ricetta: Gamberi rossi di Sanremo, piselli e caviale
Balzi Rossi – VENTIMIGLIA (IM)
16 gamberi viola di Sanremo – 50 g di piselli sgranati – 200 g di bucce di piselli 30 g di scalogno – 50 g di burro – 30 g di vino bianco – 50 g di panna – 30 g di caviale Beluga Amur – 30 g di olio al cipollotto – sale, foglie e fiori di nasturzio
Un piatto che incanta per eleganza e pulizia. I gamberi rossi di Sanremo, appena scottati, sono accompagnati da piselli freschi conditi con olio al cipollotto e una beurre blanc realizzata con le bucce dei piselli. In chiusura, il caviale Beluga aggiunge un tocco sapido e nobile.
Il piatto gioca su dolcezza, sapidità, grassezza e note vegetali. La delicatezza del gambero è esaltata da contrasti misurati, mentre la crema di piselli e il caviale creano una trama gustativa intensa ma equilibrata.
Passaggi:
Per preparare la salsa beurre blanc ai piselli fare stufare scalogno e burro. Sfumare con vino bianco. Una volta evaporato il vino, aggiungere le bucce di piselli e la panna. Lasciare cuocere 5 minuti. Frullare, filtrare e tenere al caldo. Condire i piselli con olio al cipollotto. Regolare di sale. Pulire i gamberi dalle teste. Eviscerare e condire con sale e olio al cipollotto. Posizionare alla base del piatto i piselli conditi e i gamberi. Schiumeggiare con minipimer la beurre blanc di piselli e aggiungerne due cucchiai sul piatto. Terminare con caviale Beluga e, a piacere, foglie e fiori di nasturzio.
L’abbinamento: Prosecco DOC Rosé Brut
A interpretare questo piatto raffinato è un Prosecco DOC Rosé. La bollicina fine, la leggera struttura e la delicata componente fruttata si sposano perfettamente con la dolcezza del gambero e l’untuosità della beurre blanc. Il caviale, con la sua sapidità lunga e persistente, trova nel Prosecco Rosé Brut un alleato capace di rilanciarne l’eleganza senza eccessi.
Un abbinamento di classe, che chiude in bellezza un viaggio nel gusto e nell’eccellenza della cucina italiana contemporanea.
La collaborazione tra la Guida Vinibuoni d’Italia e il Consorzio Prosecco DOC ci porta a scoprire chef e piatti che raccontano il meglio del nostro patrimonio gastronomico. E quando si parla di tradizione marinara e identità mediterranea, Cetara diventa tappa obbligata.
Qui opera la famiglia Torrente, con Pasquale e suo figlio Gaetano a custodire e rinnovare l’eredità del ristorante “Ai Convento”, oggi trasformato in “Casa Torrente”. La loro cucina celebra il mare della Costiera Amalfitana, con un’attenzione assoluta alla materia prima e alle preparazioni che affondano le radici nel tempo.
La ricetta: Spaghetti con colatura di alici di Cetara tradizionale
Al Convento – CETARA (SA)
400 g di spaghetti – 1 spicchio d’aglio – olio evo – prezzemolo – Colatura di alici di Cetara tradizionale
Un piatto che è quasi un manifesto. Pochi ingredienti — spaghetti, olio extravergine, aglio, colatura di alici — per un’esplosione di sapore. La colatura, prodotto iconico del borgo, viene dosata con maestria per non sopraffare ma esaltare la dolcezza della pasta e l’aromaticità dell’olio.
È una preparazione che vive di equilibrio e misura, dove la sapidità marina incontra la delicatezza della tradizione. Una cucina apparentemente semplice che, in realtà, richiede grande conoscenza e rispetto per gli ingredienti.
Passaggi:
Mettere in una padella o in un’insalatiera l’aglio, l’olio e un cucchiaino della pregiata Colatura di alici di Cetara tradizionale per persona, aggiungere un mestolo dell’acqua di cottura della pasta che avete messo sul fuoco rigorosamente non salata. Roteare il condimento in senso orario fino a quando i vari ingredienti non si amalgamano. Cuocere la pasta nell’acqua senza sale, scolarla al dente e saltarla fuori dal fuoco, assaggiare ed eventualmente aggiungere ulteriori gocce della Colatura di alici di Cetara tradizionale per trovare la giusta sapidità secondo il proprio gusto e palato.
L’abbinamento: Prosecco DOC Brut
Per sostenere l’intensità sapida della colatura e la tendenza dolce della pasta, Alessandro Scorsone suggerisce un Prosecco DOC Brut. La sua freschezza e la bollicina fine sono perfette per ripulire il palato e rilanciare la piacevolezza al sorso successivo.
Un vino capace di valorizzare il mare nel piatto senza sovrastarlo, restando al servizio del gusto. Così il Prosecco diventa alleato prezioso della cucina di territorio più autentica.
All’interno del progetto congiunto tra il Consorzio Prosecco DOC e la Guida Vinibuoni d’Italia, ogni chef coinvolto porta con sé una storia, un territorio e un’interpretazione autentica della cucina italiana. Il dialogo tra piatto e calice si fa racconto: quello di un’identità culinaria che evolve restando fedele alle sue radici.
In Piemonte, terra di eccellenze e di eleganza, troviamo Ugo Alciati. Erede di una grande tradizione familiare — quella di Guido e Lidia Alciati — Ugo ha fatto della precisione e del rispetto per gli ingredienti il cuore della sua filosofia. La sua cucina parla la lingua delle Langhe e del Monferrato, ma sa essere contemporanea e rigorosa allo stesso tempo.
La ricetta: Tagliatelle ai 40 tuorli al tartufo bianco d’Alba
Guido Ristorante – SERRALUNGA D’ALBA (CN)
Per la pasta: 500 g di farina 00 – 350 g di tuorli d’uovo
Per la salamoia: 1 l di acqua – 50-60 g di sale – 25 g di Tartufo bianco ogni 300 g di acqua.
Simbolo di opulenza e raffinatezza, questo piatto gioca su due elementi centrali: la ricchezza della pasta all’uovo, fatta con ben 40 tuorli, e l’aromaticità straordinaria del tartufo bianco d’Alba. Un primo piatto che non ha bisogno di altro se non della sua stessa essenza: pochi ingredienti, eccellenze assolute, grande tecnica.
Il tartufo domina la scena con la sua intensità inconfondibile, mentre la pasta offre dolcezza e consistenza. Un piatto iconico che racconta la nobiltà della cucina piemontese.
Passaggi:
Impastare la farina con i tuorli e stendere l’impasto in fogli dallo spessore di un millimetro circa. Lasciare asciugare per 15 minuti circa e poi passarli nell’apposita trafila per tagliatelle. In alternativa, tagliarle a mano. Lasciare in un luogo fresco a seccare per almeno 3-4 ore. Per la salamoia far bollire acqua e sale, versare in vasetti da 300 g con l’aggiunta di 25 g di Tartufo bianco tritato. Pastorizzare in forno a vapore a 85 °C per 25 minuti. Cuocere le tagliatelle in acqua salata per 4 minuti circa e scolarli lasciando 2 cucchiai di acqua di cottura. Aggiungere in padella la salamoia e il burro fresco e creare un’emulsione. Servire le tagliatelle ricoperte di lamelle sottili di Tartufo bianco d’Alba.
L’abbinamento: Prosecco DOC Brut Nature
Per accompagnare una tale esplosione aromatica, Alessandro Scorsone consiglia un Prosecco DOC Brut Nature. Secco, verticale, con profumi fini e puliti, è il partner ideale per non coprire la fragranza del tartufo. Il vino amplifica la persistenza del piatto e ne bilancia la struttura grassa, senza mai prevaricarla.
Un abbinamento di sottrazione, dove il Prosecco si fa interprete discreto e raffinato, lasciando che sia il piatto a raccontare la sua storia.
Domenica 1° giugno 2025 il Centrale del Foro Italico di Roma ha ospitato il Radio Zeta Future Hits Live per celebrare l’inizio dell’estate insieme alla Generazione Z. Anche quest’anno, Prosecco DOC ha scelto di esserci, rinnovando la storica partnership con il Gruppo RTL 102.5 e confermandosi protagonista della scena musicale italiana.
Radio Zeta
Radio Zeta è l’emittente del Gruppo RTL 102.5 pensata per intercettare i gusti e i linguaggi dei più giovani con un palinsesto dedicato alla musica più attuale e agli artisti emergenti. Il Future Hits Live di Radio Zeta, nato nel 2022, è la manifestazione naturale di questo approccio: un festival che celebra l’energia della musica dal vivo e accende i riflettori sulle nuove star del pop italiano. Un evento perfettamente in linea con i valori di Prosecco DOC, da sempre vicino alle nuove tendenze e alla creatività.
Prosecco DOC dietro le quinte
Prosecco DOC non si è limitato alla sponsorship, ma ha avuto un ruolo di spicco dietro le quinte con aree brandizzate nel backstage e, soprattutto, un corner esterno dedicato ad attività informative per intrattenere il pubblico grazie a un quiz a tema Milano Cortina 2026: in premio simpatici gadget targati Prosecco DOC. Notevole anche la visibilità del logo Prosecco DOC, ben in evidenza sul backdrop davanti al quale oltre 40 artisti – tra cui Achille Lauro, Annalisa, Lazza, Noemi e molti altri – sono stati intervistati prima di salire sul palco.
L’estate continua a Verona
Il Future Hits Live di Radio Zeta è stato solo l’inizio. La collaborazione tra Prosecco DOC e il Gruppo RTL 102.5 proseguirà per tutta l’estate, raggiungendo il suo culmine nell’attesissimo appuntamento di settembre “RTL 102.5 Power Hits Estate” all’Arena di Verona, manifestazione nata nel 2017 per eleggere “il tormentone” dell’estate. Una chiusura perfetta per un’estate all’insegna della musica e del gusto.
Nel quadro della collaborazione tra la Guida Vinibuoni d’Italia e il Consorzio Prosecco DOC, otto grandi cuochi italiani raccontano la loro cucina attraverso una ricetta e un abbinamento studiato con cura insieme al maestro sommelier Alessandro Scorsone. Un percorso che celebra il patrimonio gastronomico nazionale valorizzando la versatilità del Prosecco DOC, capace di dialogare con cucine e territori diversi.
Il viaggio prosegue in Sardegna, con uno dei suoi volti più rappresentativi: Luigi Pomata. Chef patron dell’omonimo ristorante a Cagliari, Pomata porta avanti una tradizione familiare lunga tre generazioni, rivisitando con creatività le eccellenze della sua isola. La sua cucina è un ponte tra il mare e l’innovazione, tra memoria e ricerca costante.
La ricetta: Ventresca di tonno in crosta di pane e prosciutto con bietole in due consistenze
Ristorante Luigi Pomata – CAGLIARI
700 g di ventresca di tonno – 100 g di pane grattugiato – 150 g di prosciutto crudo 1 kg di bietole selvatiche – 2 g di wasabi in polvere – pepe misto – olio, sale, pepe 1 limone
Protagonista del piatto è la ventresca di tonno rosso di Carloforte, taglio nobile e succulento, lavorato con rispetto e maestria. Dopo una leggera panatura a base di pane e prosciutto crudo essiccato, viene rosolata e cotta al forno per mantenerne intatta la succosità. A completare il piatto, le bietole, proposte in due consistenze: una salsa cremosa aromatizzata al wasabi e un contorno saltato in padella.
Un equilibrio complesso, che gioca su contrasti e sfumature: la grassezza e la tendenza dolce della ventresca, la sapidità del prosciutto, l’aromaticità piccante del wasabi, l’amaro gentile delle bietole. Un piatto contemporaneo ma radicato nel territorio.
Passaggi:
Pulire la ventresca e privarla delle parti filamentose. Ricavarne 4 porzioni. Mettere il prosciutto su una teglia con carta da forno e far essiccare a 60 °C per una notte. Tritare il prosciutto. Preparare il trito mettendo il pane, il prosciutto, pepe misto a piacere e buccia di limone. Lavare le bietole e sbollentarle per qualche minuto in acqua salata. Raffreddarle subito. Eliminare i gambi e frullarli assieme a qualche foglia, il wasabi e olio evo sino a ottenere una salsa verde e cremosa. Panare la ventresca. In una padella in ferro con olio, far dorare il tonno in ambedue le parti, mettere in forno a 180 °C per 5 minuti. Tagliare la ventresca in due parti. Lasciar riposare in ambiente caldo. Saltare le bietole in padella con olio. Impiattare e servire.
L’abbinamento: Prosecco DOC Rosé Extra Brut
Per accompagnare questa sinfonia di sapori, Alessandro Scorsone propone un Prosecco DOC Rosé Extra Brut. La sua bolla fine e persistente, unita alla freschezza decisa e a una leggera morbidezza, crea un abbinamento armonico. Il sorso pulisce il palato dopo ogni boccone, esaltando la mineralità marina del tonno e bilanciando l’aromaticità del wasabi senza sopraffarla.
Un abbinamento anche visivo, dove il rosa tenue del Prosecco Rosé si sposa con le tonalità calde del piatto, aggiungendo un tocco di eleganza alla tavola.
All’interno della collaborazione tra la Guida Vinibuoni d’Italia e il Consorzio Prosecco DOC, otto chef italiani raccontano la loro visione di cucina attraverso un piatto firmato e un abbinamento con il Prosecco DOC selezionato da Alessandro Scorsone. Un percorso che attraversa territori e sensibilità diverse, unendo alta cucina e valorizzazione del vino italiano più amato nel mondo.
Il viaggio parte da Roma, con una delle figure più emblematiche della scena gastronomica contemporanea: Cristina Bowerman. Stella Michelin dal 2010 con il suo ristorante Glass Hostaria nel cuore di Trastevere, Bowerman incarna una cucina libera, inclusiva e sorprendente. Le sue ricette parlano di tecnica, ricerca e soprattutto di storie: quelle dei territori, delle contaminazioni culturali, della memoria che si fa futuro.
La ricetta: Tagliatelle, latte di mandorla, fave, olio al trombolotto e bottarga
Glass Hostaria – ROMA
Olio al Trombolotto – burro – fave – bottarga grattugiata
Per le tagliatelle:6 uova intere – 12 tuorli – 400 g di farina 00 – 600 g di semola rimacinata-
Per il latte di mandorla:500 g di mandorle pelate – 1 l di acqua – sale
Dietro l’apparente semplicità del piatto si nasconde un mondo intero: dalle tagliatelle ricche di tuorli, al condimento vegetale e agrumato che unisce latte di mandorla e olio al trombolotto — un’antica preparazione dei monaci cistercensi a base di limone di Sermoneta. Il piatto si chiude con fave croccanti e bottarga, creando un equilibrio affascinante tra dolcezza, freschezza, note erbacee e sapidità marina.
Un primo piatto che rappresenta appieno l’approccio di Bowerman: curioso, narrativo, profondamente italiano eppure sempre con lo sguardo rivolto oltre confine.
Passaggi:
Unire i tuorli, le uova intere, la farina 00 e la semola rimacinata. Impastare a velocità media in planetaria fino a ottenere un impasto omogeneo. Mettere in pellicola e lasciar riposare un’ora a temperatura ambiente. Stendere l’impasto con una stendipasta dello spessore di 2,5 mm. Tagliare la sfoglia ottenuta in pezzi da 15 cm di lunghezza e tagliarle con l’apposito modulo per le tagliatelle. In un food processor unire le mandorle all’acqua e frullare il tutto. Quindi filtrare con un colino a maglia fine e di nuovo con una cheese cloth. Condire il latte ottenuto con il sale e mettere in frigorifero. Sbollentare le fave per un minuto o 2 in acqua salata e poi raffreddarle immediatamente. Mettere da parte. In una padella far restringere una porzione di latte di mandorla, un cucchiaio di olio al Trombolotto e una noce di burro, aggiungere le fave. Cuocere in abbondante acqua salata le tagliatelle per 2 minuti, scolarle e mantecarle nel latte di mandorla. Impiattare e finire il tutto con la bottarga grattugiata.
L’abbinamento: Prosecco DOC Extra Dry
Per accompagnare questa sinfonia di sapori, la scelta ricade su un Prosecco DOC Extra Dry, capace di offrire una bollicina vivace ma gentile, con una lieve morbidezza che contrasta le note sapide della bottarga e dialoga armonicamente con la freschezza agrumata dell’olio al trombolotto. La versatilità del Prosecco diventa chiave interpretativa di una cucina che rifiuta le etichette, ma cerca sempre un punto di equilibrio tra identità e innovazione.
Prosecco DOC celebra una stagione leggendaria al fianco delle Pantere: cinque titoli su cinque, il primo Grande Slam della pallavolo italiana
La A. Carraro – Prosecco DOC Volley ha scritto una pagina indimenticabile nella storia dello sport internazionale: domenica 4 maggio, a Istanbul, le Pantere hanno conquistato la Champions League 2024/25, completando uno straordinario Grande Slam con la vittoria di tutti i trofei stagionali disponibili: Scudetto, Coppa Italia, Supercoppa Italiana, Mondiale per Club e, appunto, Champions League.
Un’impresa senza precedenti: terzo titolo europeo, ventinovesimo trofeo assoluto dalla nascita della società nel 2012 e, soprattutto, prima squadra italiana ad aver mai realizzato un Grande Slam. Un successo tecnico e dirigenziale frutto di un progetto solido, ambizioso e vincente, a cui il Consorzio Prosecco DOC ha l’onore di contribuire da oltre dieci anni.
Per la prima volta, in occasione della fase finale della Champions League, il nome Prosecco DOC ha accompagnato ufficialmente la squadra anche in ambito europeo, grazie all’estensione dell’accordo di naming sponsorship che le ha permesso di scendere in campo come A. Carraro – Prosecco DOC Volley. Per la prossima stagione, Prosecco DOC ha già confermato il proprio impegno di Naming Sponsor in tutte le competizioni.
Il commento di Giancarlo Guidolin, Presidente del Consorzio di tutela della DOC Prosecco:
“Mi sorprendo ogni volta — con crescente ammirazione — davanti alla determinazione e all’energia che queste atlete sanno esprimere, dentro e fuori dal campo: un esempio straordinario di spirito di squadra e passione, valori che condividiamo e promuoviamo ogni giorno come Consorzio.
È la prima volta che il nome del Prosecco DOC raggiunge l’Europa attraverso la massima competizione del volley femminile, e possiamo affermare con soddisfazione che ha portato fortuna: questa partnership è vincente e gli investimenti che il Consorzio ha da tempo destinato al mondo dello sport si stanno dimostrando efficaci e lungimiranti.
Sull’onda di questi successi, il nostro sguardo è rivolto al futuro, in particolare alle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026: un’occasione unica per continuare a valorizzare l’identità del nostro territorio, unendo la qualità del Prosecco DOC alle eccellenze sportive che portano l’Italia nel mondo con orgoglio.”