News – Storie di prosecco

#ProseccoLovesRestaurant: i protagonisti dell’alta ristorazione si raccontano

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Partiamo da quella che per molti potrebbe apparire un’ovvietà, ma a volte occorre ribadire anche l’ovvio: nel mondo – e soprattutto in Italia – l’alta ristorazione è una sorta di “grande ambasciatrice” dei vini d’eccellenza nostrani, e gioca un ruolo fondamentale nella loro valorizzazione. In tal senso, l’alta ristorazione è uno degli assi nella manica per trasformare la percezione delle bollicine da “vino per la festa” a “vino da tutto pasto”.

Altra ovvietà: chi meglio dell’alta ristorazione stessa può raccontare l’alta ristorazione? Nello specifico, chi meglio dei maître, dei direttori responsabili della sala, dei sommelier, dei manager, o dei proprietari delle strutture può narrare aspetti intangibili eppure imprescindibili quali l’attenzione, l’accoglienza, la cura, che – insieme alla cucina – rendono unica l’esperienza del cliente?

Con l’obiettivo di valorizzare il rapporto tra Prosecco DOC e alta ristorazione, abbiamo realizzato un vero e proprio percorso narrativo volto a valorizzare il vino nello storytelling dei protagonisti della ristorazione d’eccellenza: partendo con Sara Squarzoni, proprietaria insieme al marito Federico Chignola de La Casa degli Spiriti a Costermano sul Garda, in provincia di Verona, un “balcone sul lago” dove godere di piatti che uniscono colori e sapori del territorio sapientemente abbinati al Prosecco DOC.

Passando per GP Cremonini, patron del veneziano Riviera Ristorante per onnivori, nato grazie al suo infinito amore per la città: qui Cremonini accoglie veneziani e ospiti da tutto il mondo, a cui serve con gioia e calore prodotti del territorio, come le seppie della laguna, accompagnati dall’autentico Prosecco DOC. C’è poi Bonny Ferrara, che con lo chef Francesco Sodano gestisce Il Faro di Capo d’Orso a Maiori, nella splendida cornice della Costiera Amalfitana: il piatto che rappresenta la loro nuova cucina italiana è il porro cotto sotto cenere, caratterizzato da un gusto intenso che si sposa perfettamente con le bollicine del Prosecco DOC.

Si torna poi a nord con Ludovica Rubbini, del Sanbrite, a Cortina d’Ampezzoristorante d’eccellenza che ha recentemente conquistato la prima stella Michelin. Non appena varcata la soglia del Sanbrite, è impossibile non respirare l’autenticità del territorio, l’amore per gli ingredienti genuini a Km0, l’ospitalità e percepire l’anima del Prosecco DOC. Gli spaghetti al pino mugo abbinati alle bollicine diventano quindi l’espressione più raffinata di questo scrigno incantevole nel cuore delle Dolomiti, nonché del saper fare dello Chef Riccardo e della moglie e Direttrice di Sala Ludovica. Infine, il Prosecco DOC vola da Quisisana, hotel di altissimo livello nel cuore di Capri, affacciato sul mare cristallino dell’isola campana, divenuto un punto di riferimento per il turismo internazionale. Aldo D’Errico, padrone della sala da ormai 25 anni, racconta che al Quisisana la bollicina preferita è quella dell’Italian Genio, perfetta per l’aperitivo in terrazza e per l’abbinamento con il pesce mediterraneo. E noi, dall’altra parte, pensiamo che non potrebbe davvero essere altrimenti.

 

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