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Prosecco Loves Pizza, il matrimonio perfetto tra i simboli dell’Italia

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Il filo dorato e frizzante del Prosecco DOC, riesce a unire luoghi lontani. Ed è il trait d’union fresco, immediato e aromatico per far incontrare in un universo di sapore cinque tipologie di pizze, cinque modi di intendere il disco di pasta lievitata in grado di rendere felici a tutte le latitudini del mondo, cinque interpretazioni che sembrano unirsi nell’idea comune e circolare di pizza gourmet.

Ma non nel senso snob del termine, bensì a sottolineare la ricerca, la peculiarità, la personalità di chi la realizza. Capostipite involontario Renato Bosco a San Martino Buonalbergo (Verona) ha cominciato con Saporé, poi diventato Renato Bosco Pizzeria, che sull’evoluzione della pizza ha saputo costruire il suo impero di meraviglie. “Parto sempre dalla tradizione, perché senza tradizione non c’è innovazione” afferma, ed è difficile dargli torto. Il Prosecco è quintessenza di come la tradizione potente sia stata levigata fino a raggiungere una eleganza immutabile e comune, simile alla continua e profonda ricerca sulla pizza: insieme sanno rappresentare l’eccellenza italiana più autentica, genuina e geniale.

“Pizza gourmet vuol dire che un ristorante ha messo al centro dell’esperienza culinaria la pizza” sottolinea Davide Iannacco di Taverna Gourmet, a Milano, che ci tiene a evidenziare come le ricette di cucina siano una parte portante della sua idea di pizza. Il topping guarnisce ed esalta la ricchezza della ricerca sulle basi, cotte in forno a legna, e che il Prosecco DOC arriva a sostenere in dolcezza e freschezza.

Le bollicine accompagnano anche il gourmet della pizza omonima di Battil’oro, con burrata affumicata, acciughe del Cantabrico, pepe rosa, basilico e olio extravergine di oliva dell’esploratore Gennaro Battiloro, approdato come un moderno Vasco da Gama dopo esperienze all’estero sulle coste di Forte dei Marmi (“per rimarcare l’importanza delle materie prime: terra, grano, sole, tutto quello che serve per creare un ottimo impasto e farcirlo con materie prime selezionate di qualità”).

E c’è sempre il Prosecco DOC a sostenere la pazza idea felice di Aurora Mazzucchelli di Mollica, a Sasso Marconi (Bologna), che da chef stellata ha scelto di investire sui lievitati dando alla pizza un twist personalissimo: un impasto basato sulla pala romana (con crema di cavolfiore tostato, animelle glassate al burro e dorate, e una salsa alla bernese) oppure una focaccia-panino all’orzo tostato imbottita di prelibatezze, un invito al calice “simpatico” di Prosecco DOC che segue la degustazione con le note fruttate. Tutti gli chef della pizza sanno che la migliore bollicina di Prosecco riuscirà a trovare il suo collocamento aromatico-degustativo, esaltando sempre le pizze.

Il nuovo millennio è istigatore di novità e lo conferma Michele Colpo della Premiata Fabbrica Pizza di Bassano del Grappa, che indica Renato Bosco tra i suoi maestri di arte bianca e spinge l’acidulato del lievitato verso estremi piacevolissimi con la sua personale interpretazione. Non dimenticando di sottolineare l’elemento complementare: “La pizza andrebbe sempre degustata con un Prosecco DOC. La bollicina ti accompagna assieme alle pizze”.

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