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Prosecco DOC: incanto fluido

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Un territorio che si dispiega da Vicenza fino a Trieste come un fiume che, con i suoi affluenti, imperla un luogo fatto di storia, ingegno e saper fare. Tutto intorno un mosaico ricco di sfumature di verde più o meno intenso, e poi grigio, e blu; tasselli che si addensano e allentano come un quadro in divenire a seconda della stagione e del talento dell’uomo: quattro province, quelle del Friuli Venezia Giulia, e cinque in Veneto per raccontare le terre del Prosecco DOC in un viaggio capace di sorprendere e stupire in quel finale di Pianura Padana che sfocia gentile nell’Adriatico.

Così come leggerezza, briosità ed equilibrio tra profumi e acidità sono i caratteri predominanti del Prosecco DOC, lo stesso si può dire delle principali città che si trovano sul nostro cammino e che scopriremo in questo articolo tra arte, bellezza, genio, stile e creatività.

Partiamo da Trieste, città di Bora e di caffè come stile di vita, della Barcolana, storica regata velica internazionale, che dona all’Adriatico un numero di vele infinite e di quell’Italia che finisce poco più in là. La sua bellezza si ritrova nelle parole di Svevo, di Saba e Joyce che, in un tempo lontano amavano fermarsi nei caffè e nei salotti della città perché “Trieste, forse più di altre città, è letteratura, è la sua cultura” citando Claudio Magris. Vale la pena scoprirla partendo dai suoi piacevoli contrasti, da un’eleganza tutta italiana e dai primi accenni di sapore baltico che profumano la cucina: gnocchi, risi e bisi, sardoni e granseole si affiancano con orgoglio a cevapcici, gulash, jota e presnitz in un linguaggio del gusto tutto da scoprire.  Un attimo prima di proseguire per la tappa successiva fermatevi al Castello di Miramare e lasciatevi travolgere dalla bellezza infinita del paesaggio.

Sulla strada per Gorizia si intravedono i luoghi della guerra e si respira ancor di più l’aria delle zone di  confine. Una curiosità: nella piazza Transalpina si passeggia con un piede in Italia e uno in Slovenia e fino al 2004 era presente un muro a sottolineare questo limite. Oggi è il punto di partenza ideale per conoscere la città tra piazze, dimore storiche del centro e palazzi cinquecenteschi: Piazza Cavour, Via Rastello e Piazza Vittoria sono tappe obbligatorie prima di giungere al Duomo, a Palazzo Attems Petzenstein e alla Sinagoga. Imperdibile il Castello che domina la città e Palazzo Coronini Cronberg. Riprendendo la marcia è suggestivo fermarsi a Grado per scoprire la laguna in bicicletta, ad Aquileia un’area archeologica così importante da essere considerata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità esattamente come la vicina Palmanova, dove sarà divertente passeggiare attraverso la sua planimetria stellare e concludere con Cividale del Friuli, città murata con il suo imperdibile Tempietto Longobardo, prima di riprendere il viaggio verso Udine.

Eccoci a Udine, città a misura d’uomo, posto in cui non si arriva per caso e “a un’ora da tutto”, caratteristica che la rende ottimo punto di appoggio per scoprire questa parte delle terre del Prosecco DOC. Udine è il luogo ideale per sorseggiare spumante, mangiare e godere del tempo senza una meta precisa: ha portici e piazzette accoglienti, i capolavori del Tiepolo e un Castello a renderla subito speciale. Divertenti le rogge che si trovano in giro per la città, non molto conosciute e che rendono il centro davvero speciale: le più suggestive sono in Via Zanon, Vicolo Molin Nascosto e il passaggio di Borgo Mercatovecchio. Ultima chicca, la vista dal primo piano della Trattoria ai Frati.

Pordenone sancisce quelli che sono i luoghi del fare delle terre del Prosecco DOC. Città che profuma di Friuli ma anche già di Veneto, è un bel mix di arte e shopping da alternare alla natura che regna incontrastata nei dintorni. Poco distanti dalla città c’è Spilimbergo e la scuola del mosaico, Maniago, terra natia dell’arte coltellinaia italiana, Sacile con uno degli orgogli artigianali del Made in Italy: la Fazioli, azienda leader nella produzione dei pianoforti, con una produzione di pochissimi pezzi all’anno. E poi Polceningo con la bellissima sorgente del Gorgazzo, definita anche “porzione di cielo liquido” per i suoi riflessi turchesi e il sito di Palù di Livenza, patrimonio UNESCO tra i siti palafitticoli neolitici dell’Italia Settentrionale.

Con Belluno si entra ufficialmente in territorio veneto. In una zona di indiscusso fascino, protetta dalle Dolomiti e bagnata dal Piave, la città risulta suggestiva nella varietà delle sue forme: la biblioteca e il suo piacevole porticato, la basilica di San Martino e il suo campanile che rimanda a Oriente, poi il Museo Interattivo delle Migrazioni. Gli amanti dello sport e della natura troveranno il bianco perfetto di Cortina, avvolta nella sua eleganza senza tempo, delle Dolomiti e la Foresta del Cansiglio, nelle Prealpi Carniche, l’antica Foresta dei Dogi della Repubblica di Venezia che ancora oggi stupisce con i colori dei faggi che variano di stagione in stagione.

Entriamo in provincia di Treviso con la splendida tappa artistica di Vittorio Veneto in cui, tra settembre e ottobre, si decreta il vincitore del Concorso di violino Città di Vittorio Veneto – premio internazionale Prosecco DOC. Questo è anche il luogo per le piacevoli serate di Cinema in cantina che permettono di far vivere le classiche visite in cantina da un punto di vista più culturale. Organizzate presso le cantine dal Consorzio e dall’Associazione Sole Luna, ogni anno approfondiscono attraverso pellicole selezionate diversi argomenti. Quest’anno il tema verterà sul profondo legame dell’uomo con la terra tra emozioni, sfide e tradizioni. Una pausa naturalistica doverosa è quella alle Grotte del Caglieron, con le sue cavità di origine artificale e naturale, le cascate e il percorso che si sviluppa in luoghi di grande suggestione, e Sarmede ossia il paese delle fiabe, ma anche dell’arte e della magia.

Treviso la dedichiamo, dopo tanto scarpinare, anche al cibo e allo slow living. Perdetevi tra le vie, godetevi le bellezze e poi fermatevi ad apprezzare i cicchetti nell’Isola della Pescheria dove ogni mattina si tiene l’antico mercato del pesce mentre la sera si veste di una vivacità diversa con specialità trevigiane e, ovviamente, Prosecco DOC al calice.

Venezia prosegue la filosofia di spensieratezza che abbiamo iniziato toccando Treviso. Non c’è luogo che non si conosca di una delle città più belle d’Italia quindi vale la pena scoprirne i sapori nei bacari che si sviluppano attraverso tutta la città e “l’ombra de vin” che accompagna con orgoglio i cicchetti tra robusti taglieri di salumi e formaggi o divertenti panini da assaggiare qua e là. A voi la scelta dell’abbinamento con un profumato Bellini, preparato con Prosecco DOC e polpa di pesca o un classico Spritz, dal gusto più marcato, dove il Prosecco DOC incontra il Select (vera e propria icona dell’aperitivo veneziano) e un’oliva verde grande. Il risultato, seguendo la ricetta originale, è ricercato e intenso, davvero esclusivo.

Da Venezia a Padova attraverserete la zona delle Ville Venete: scegliete le migliori, dedicando lo stesso tempo alle Ville Palladiane sulla strada per Vicenza. Saranno una piacevole sosta prima di giungere a Padova e visitare la Cappella degli Scrovegni di Giotto, i Musei Civici che accolgono opere di Tiepolo e Tintoretto, e la Basilica di Sant’Antonio da Padova. Fermatevi ad ammirare l’Università e i luoghi storici ad essa legata: l’Orto Botanico, la Specola, il Teatro Anatomico. Tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600 Padova vide Galileo Galileo tra i protagonisti culturali della scena, con la prestigiosa cattedra di matematica. Furono gli anni più belli e proficui, dove lo scienziato produsse numerosi testi, strumenti ed elaborò teorie rivoluzionarie.

Poi le molte piazze che invitano, nuovamente, alla socialità e alla leggerezza di un calice di Prosecco DOC.

Vicenza è infine un luogo educato, discreto. È bella, di una bellezza antica e non appariscente. Vicenza ha la firma di Palladio in ogni angolo e risplende anche in giornate non proprio soleggiate. Il Duomo e la Basilica Palladiana sono tanto imponenti quanto leggiadri e hanno un bellissimo tocco di colore nell’azzurro della cupola, che si confonde con il cielo. Poi c’è la Loggia del Capitanio, il Palazzo Chiericati che fanno comprendere quanto anche l’architettura civile possa donar bellezza. E poi c’è l’Hugo, leggero, profumato e persistente, e il baccalà mantecato da spalmare sulla polenta o come più vi va. Anche questa è Vicenza, educatamente golosa ma di certo carica di gusto e fascino.

 

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