News – Storie di prosecco

Natale con i tuoi, Pasqua con Prosecco DOC

Tempo di lettura: 9 min.

Se volessimo mettere tutti i puntini sulle i, ultimamente manco il Natale è stato “con i tuoi”, ma sottilizzare non serve a nulla. Resta il fatto che la Pasqua, rispetto alle festività dicembrine, è da sempre più libera, meno tradizionalista e indipendente. Tradotto: nessun menu fisso – colomba a parte – e l’opportunità di brindare e pasteggiare con le bottiglie che più si amano, Prosecco DOC (ovviamente) incluso. Più che un “con chi vuoi”, forse sarebbe più corretto dire “come vuoi”: dopo l’anno che abbiamo vissuto – e che stiamo tuttora vivendo – abbiamo imparato che essere schiavi di obblighi e convenzioni rappresenta un peso che non vogliamo più sostenere.

Quindi, perché non strutturare un menu a prova di Prosecco DOC per esaltare al massimo il suo profumo floreale e fruttato, nonché il suo sapore fresco, leggero e brioso? Partiamo da un assunto di base: il Prosecco DOC è sinonimo d’aperitivo, di cui è una specie di re, ma si presta benissimo – in particolare nella sua versione Brut, più secca e in linea con un gusto maggiormente internazionale – a un consumo a tutto pasto.

Le bollicine sono da sempre un giusto accompagnamento per le crudités di mare in generale: con le ostriche, con i fasolari, i tartufi o semplicemente con scampi e gamberi di Mazara del Vallo: il Prosecco DOC, con il suo gusto affilato ma al tempo stesso delicato bilancia la sapidità di tali ingredienti, esaltandone i sapori.

Ma non solo: foglie di salvia fritte; tartine o bignè farciti con salmone o storione affumicato; caviale e paté; gamberi in salsa cocktail; formaggi quali scamorza, provola, ricotta o caciocavallo affumicati, gorgonzola dolci o pecorini di media stagionatura sono perfetti insieme al Prosecco DOC, così come le torte salate a base di asparagi, radicchio trevigiano, cipolle o carote. Il sodalizio con ricette a base di ortaggi verdi come zucchine, coste, o spinaci risulta vincente, specialmente se questi ultimi sono abbinati a ricotta, vedi alla voce erbazzone o torta pasqualina. Delicato ed elegante, il Prosecco DOC è ottimo persino con soufflé di zucca o di cavolfiore, così come con sformati di patate o tartiflette.

E gli amanti di carne e salumi? Nemmeno loro sono destinati a rimanere a bocca asciutta: potrebbe apparire un controsenso – essendo portati a pensare immediatamente a un rosso quando si parla di determinati cibi – eppure un Prosecco DOC Brut s’abbina deliziosamente a mortadella o prosciutto cotto (meno al salame o al prosciutto crudo, troppo speziati, che richiedono un appoggio diverso).

Via libera pure a primi con frutti di mare o con delicati sughi di carne; minestre di verdure e a secondi che prevedono pesce al forno (orate o spigole) o carni bianche, in particolare modo pollame. Se siete tra coloro che, con un occhio alla linea, non amano i pasti dalle molte portate ma preferiscono dei piatti unici o delle belle insalatone, il Prosecco DOC, stavolta nella sua versione Extra Dry, è la scelta giusta per rendere interessanti piatti apparentemente più anonimi. Qualche esempio? Una caprese con mozzarella, pomodoro e basilico; un’insalata di riso dagli ingredienti estivi; una Nizzarda con tonno fresco e acciughe del Cantabrico, un’insalata di frutta esotica come mango e avocado, con contorno di noci.

Giunti alla fine, al tanto agognato dessert, meglio optare per un Prosecco DOC Dry, che col suo profumo delicato e fruttato – con sentori di agrumi, pesca bianca e mela verde –; col suo gusto sapido, fresco e morbido, nonché col suo grado zuccherino più alto, servito molto freddo si adatta agli abbinamenti con dolci a pasta secca o lievitata (leggi: la colomba di cui sopra). Guai a commettere uno degli errori più diffusi: non si accostano mai le bollicine di uno spumante secco al dolce; in questo caso le regole degli abbinamenti seguono il principio della concordanza, ovvero dolce con dolce. Il che, a ben vedere vi permetterà pure di coprire tutte e tre le tipologie di spumante in un unico pranzo: per essere una Pasqua in zona arancione o rossa, che ci ricorderemo vita natural durante, poteva andare decisamente peggio.

Resta aggiornato con la nostra newsletter