Ieri, giovedì 7 novembre, alle ore 20.30 si è svolto presso l’auditorium “Toniolo” di Conegliano il convegno dal titolo: “Viticoltura e sostenibilità: a che punto siamo?”. L’evento, promosso dall’Ufficio per la pastorale sociale della Diocesi di Vittorio Veneto, ha rappresentato il punto di arrivo e di rilancio del percorso avviato nel 2019, che si è sviluppato su due trienni e che ha visto insieme come protagonisti i Consorzi vitivinicoli del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG e del Prosecco DOC, unitamente ai rappresentanti di diversi movimenti e gruppi ambientalisti, fra i quali Fare Rete e Salute&Ambiente.
INTRODUZIONE
L’obiettivo di questo percorso, come ha sottolineato nell’intervento di apertura don Andrea Forest – delegato vescovile per la Pastorale sociale e coordinatore del Tavolo – è stato quello di un lavoro congiunto fra le diverse parti, ispirato dall’enciclica di papa Francesco Laudato Si’, nel tentativo di far percepire attraverso lo strumento del dialogo la complessità del tema “sostenibilità”, nell’ottica di una interconnessione globale fra creato e azioni umane.
L’intervento di don Forest si è quindi soffermato sulle due lettere che il Vescovo di Vittorio Veneto, mons. Corrado Pizziolo, ha indirizzato alla Diocesi nel settembre 2021 e nell’ottobre 2023, valorizzando di volta in volta le acquisizioni e le riflessioni maturate all’interno del Tavolo. In particolare, ha ricordato il titolo della seconda lettera – “Grandi mete e piccoli passi” – che ha rappresentato lo slogan sintetico della progettualità messa in atto. Lo stesso mons. Pizziolo, nel saluto che ha portato all’inizio della serata, ha sottolineato la necessità di continuare il percorso di dialogo anche quando ciò risulti difficile, puntando agli elementi positivi che possono incoraggiare il cammino.
INTERVENTI
Il prof. Giovanni Cargnello, ideatore con don Forest del percorso del Tavolo diocesano, è quindi intervenuto richiamando il paradigma di fondo a cui si è ispirato il lavoro dei due trienni, nella descrizione e nella composizione armonica fra i diversi fattori che definiscono la sostenibilità.
Don Alessio Magoga, direttore del settimanale diocesano L’Azione e moderatore della serata, ha quindi dato la parola al dott. Mauro Pigozzo, giornalista de Il Corriere del Veneto, che ha offerto uno sguardo globale sul cambiamento climatico e le altre sfide attuali che collocano il tema della sostenibilità ambientale in un panorama più vasto per arrivare poi alle possibili conseguenze anche nel nostro Veneto.
Nel confronto si sono poi succeduti il prof. Paolo Sambo, prorettore dell’Università di Padova, e la dott.ssa Cristina Micheloni, presidente dell’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica del Friuli-Venezia Giulia, che hanno completato la visione offerta da Pigozzo, riportando il tema in ambito agricolo. Nell’appassionato dibattito, i due relatori si sono confrontati, da due punti di vista diversi e complementari, innanzi tutto sul concetto di “sostenibilità”, che per Sambo deve sempre tenere insieme le tre dimensioni dell’attenzione all’ambiente, all’economia e all’aspetto etico sociale, mentre per Micheloni deve essere un concetto “complesso, dinamico e ampio”. Successivamente, i due relatori hanno messo in luce gli sforzi che la coltivazione convenzionale, da un lato, e quella biologica, dall’altro, stanno cercando di attuare per dare concretezza alla sostenibilità nell’ambito della viticoltura e per dare risposta alle sfide poste dal cambiamento climatico.
Nell’ultima parte della serata la parola è stata data ai due rappresentanti dei Consorzi di tutela: il dott. Andrea Battistella, vice direttore del Consorzio Prosecco DOC, e il dott. Diego Tomasi, direttore del Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG. Loro intento è stato quello di comunicare, dati alla mano, l’impegno dei due Consorzi nell’attuazione di miglioramenti e di buone pratiche riguardanti il minore impatto ambientale della viticoltura, con uno sguardo attento anche alla dimensione della sostenibilità sociale ed economica.
Giancarlo Guidolin, Presidente del Consorzio di Tutela della DOC Prosecco
“Siamo lieti di aver visto una nutrita partecipazione da parte delle comunità del territorio all’evento di ieri sera. Riteniamo positivo il percorso realizzato con il Tavolo di Dialogo. Infatti, il confronto franco, senza prevaricazioni o prese di posizioni pregiudiziali ha consentito di definire un approccio alla sostenibilità fatto di “piccoli passi per grandi mete”. Per tale motivo è quanto mai opportuno, se non indispensabile, dar seguito a queste iniziative affinché, includendo tutti gli stakeholders interessati, si possa assicurare uno sviluppo sostenibile alle nostre Denominazioni”.
Franco Adami, Presidente del Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG.
“Troppo spesso assistiamo a un abuso del termine sostenibilità, utilizzato come slogan e svuotato dal suo reale significato. Questo convegno è stata un’occasione in cui, insieme al Consorzio Prosecco DOC, ci siamo fermati a fare il punto della situazione: su quanto è stato raggiunto e sui prossimi obiettivi. Abbiamo voluto sottolineare quanto la sostenibilità sia un valore che ci guida e ci aiuta a fotografare costantemente lo stato di salute del nostro territorio, per poi procedere con nuove azioni e comunicare alla comunità il costante impegno di tutti i viticoltori volto a costruire un ambiente sano, in cui siano tutelati sia ambiente della denominazione sia la qualità della vita dei cittadini. Vogliamo continuare a raccogliere idee e suggerimenti, confrontarci su ciò che serve per affrontare insieme le sfide che ci attendono”.
CONCLUSIONI
Al termine della serata la parola è tornata a don Andrea Forest, che ha fatto sintesi delle sollecitazioni emerse, auspicando che il confronto avvenuto nei sei anni del Tavolo diocesano possa ora continuare in altre modalità tanto con i Consorzi quanto con i gruppi ambientalisti, ma anche con le istituzioni (Sindaci in primis) e con le Associazioni di categoria. In particolare, don Forest si è soffermato sulle “4 C” della sostenibilità: connettere, conoscere, concretizzare, contemplare.
Monitoraggio satellitare degli impatti degli eventi estremi sul vigneto
Il Consorzio di Tutela della DOC Prosecco è particolarmente soddisfatto dell’approvazione del progetto SGUARDO – Monitoraggio satellitare degli impatti degli eventi estremi sul vigneto da parte della Regione.
Il progetto vede la partecipazione di tre enti istituzionali – Regione del Veneto, attraverso la Direzione Agroalimentare; Università degli Studi di Padova, tramite il Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente (DAFNAE) e Agenzia Veneta per i pagamenti (AVEPA) – la cui sinergia ha l’obiettivo di fornire un supporto concreto e innovativo al settore vitivinicolo, con il coinvolgimento di altri attori come Abaco e il Consorzio di Difesa Treviso-Belluno.
Il Consorzio Prosecco DOC è stato il promotore di questa iniziativa, non solo per monitorare e analizzare l’evoluzione degli eventi climatici estremi come siccità prolungate e grandinate estese, ma anche per poter intervenire puntualmente e tempestivamente sulla gestione dell’offerta.
Infatti, grazie all’implementazione di sistemi satellitari capaci di rilevare diversi gradienti di rifrazione della clorofilla e di radar meteorologici, lo strumento potrà identificare e delimitare le aree colpite da eventi calamitosi, nonché i relativi impatti negativi su quantità e qualità delle uve. Tale tecnologia, quindi, potrà supportare le attività di controllo, intensificandole nelle aree colpite, evitando sprechi di risorse, anche in termini di emissioni di CO2, a beneficio dell’ambiente.
Dunque, l’integrazione di dati satellitari contribuirà ad una profonda trasformazione dell’agricoltura, perseguendo gli obiettivi di sostenibilità fissati dal Consorzio, supportando l’intera filiera e garantendo un prodotto di qualità al consumatore.
Il Consorzio di Tutela della DOC Prosecco ha recentemente assunto un ruolo di rilievo all’interno di Wine in Moderation, diventando National Coordinator.
Wine in Moderation è un’associazione internazionale che mira a diffondere la cultura del “bere responsabile”, educando il pubblico attraverso una serie di iniziative come eventi informativi e training per le aziende. Ne sono esempio l’istituzione del Wine in Moderation Day, che sarà celebrato ogni 8 novembre, e il prossimo Congresso su “Lifestyle, Diet, Wine & Health” che si terrà a Roma dal 26 al 28 marzo 2025. Le attività svolte nel 2023 dai vari enti sono state raccolte nel report redatto da Wine in Moderation.
Come far parte di Wine in Moderation
Wine in Moderation è composto da molti soci ma offre diverse modalità di partecipazione, permettendo a chiunque di contribuire al progetto in base alle proprie possibilità e risorse. Come?
- Supporters: singoli individui o organizzazioni che sostengono l’iniziativa attraverso azioni di sensibilizzazione e promozione.
- Partners: aziende e organizzazioni che collaborano attivamente con Wine in Moderation, contribuendo con risorse e competenze specifiche.
- Ambassadors: persone o entità che rappresentano e promuovono attivamente i valori di Wine in Moderation nel loro ambito di influenza.
- National Coordinators: organizzazioni che coordinano le attività di Wine in Moderation a livello nazionale, adattando le iniziative alle specificità culturali e normative del proprio Paese.
Il Consorzio invita quindi tutti ad essere parte attiva di questo movimento: diventare supporter è semplicissimo, basta registrarsi tramite questo link. L’abuso di alcol è una piaga sociale che va contrastata e, insieme, è possibile incentivare un cambiamento positivo, rendendo consapevoli i consumatori che “il buon vino è quello che puoi ricordare”.
Il ruolo della CSR nello Sviluppo Sostenibile
Lo sviluppo sostenibile e la responsabilità sociale d’impresa (CSR) sono intrinsecamente collegati. Il primo si concentra sul raggiungimento dell’equilibrio tra i tre aspetti fondamentali della vita di tutti: economia, società e ambiente; la seconda fornisce alle aziende il quadro pratico per tradurre questi principi in azioni concrete.
La CSR ha guadagnato terreno negli ultimi decenni, con una spinta significativa proveniente dal mercato finanziario, dall’opinione pubblica e dai legislatori, poiché è riconosciuta come concreto contributo delle aziende allo sviluppo sostenibile secondo i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
L’Agenda è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Essa ingloba i 17 Sustainable Development Goals, SDGs che dovranno, sperabilmente, essere raggiunti entro il 2030.
Misurare l’impatto economico della CSR è una sfida, ma diversi studi dimostrano che può influenzare positivamente le performance operative e, in parallelo, la motivazione delle persone, ridurre i costi e facilitare il raggiungimento degli obiettivi aziendali.
La CSR emerge quindi come una delle principali forze capaci di guidare l’economia verso una nuova fase, dove la massimizzazione dei profitti si combina con la consapevolezza che “il valore di un risultato risiede nel processo scelto per raggiungerlo” (Einstein).
Il Consorzio di Tutela della DOC Prosecco ha programmato e avviato un articolato percorso di implementazione della CSR coinvolgendo non solo i produttori, ma tutti gli stakeholders, per identificare e comprendere i risvolti pratici e gli impatti concreti sulla gestione delle produzioni all’interno della Denominazione.
La CSR è un itinerario di miglioramento continuo che permea profondamente la strategia aziendale. La sua adozione varia notevolmente a livello mondiale: nei Paesi anglofoni la CSR è sentita particolarmente sotto il profilo sociale, a causa di una maggiore deregolamentazione del lavoro; in Europa si tende a delegare questa pratica ai governi e ad attenersi alle loro normative, concentrate maggiormente sull’ambiente. Nei Paesi BRICS, l’importanza della CSR sta crescendo parallelamente allo sviluppo economico, con un forte accento sulla trasparenza del business.
Dunque, la CSR funge da ponte tra teoria e concretezza, implementando le azioni di interconnessione tra benessere economico, sociale ed ambientale, ovvero tra tutti i pilastri della sostenibilità.
Incontro sull’Agricoltura Rigenerativa a Vallevecchia
Giovedì 16 maggio a Vallevecchia (Caorle) si è tenuto un evento di grande rilevanza dedicato all’agricoltura rigenerativa. Organizzato da Veneto Agricoltura, l’incontro ha riunito agricoltori, tecnici e rappresentanti di diversi enti di ricerca per discutere pratiche innovative e sostenibili nell’ambito della gestione delle colture e della difesa integrata, approcci che l’agenzia della Regione promuove ormai da diversi anni.
L’agricoltura convenzionale ha sicuramente dimostrato la sua efficienza su larga scala, ma guardando al futuro in ottica di miglioramento, la continua ricerca ha consentito di testare, prima, e mettere a disposizione dei produttori, dopo, pratiche agronomiche che riducono l’impatto ambientale, salvaguardando la biodiversità, il suolo, l’aria e l’acqua, garantendo nello stesso tempo il reddito degli agricoltori.
LENs
La giornata dimostrativa ha offerto un’opportunità di conoscenza e scambio tra le aziende e i rappresentanti del programma LENs (Landscape Enterprise Networks), un’iniziativa sostenuta da Nestlé Purina e dal Consorzio di Tutela della DOC Prosecco, con la collaborazione tecnica di Veneto Agricoltura.
LENs è un network che permette alle aziende che hanno un interesse comune nella protezione ambientale e nella valorizzazione del territorio di collaborare tra loro per raggiungere obiettivi condivisi. Questo progetto è fondamentale per promuovere la sostenibilità nel territorio della Denominazione, attraverso l’implementazione di tecnologie avanzate e modelli di gestione innovativi. L’obiettivo è monitorare e migliorare l’operato delle aziende coinvolte, lavorando a stretto contatto con enti di consulenza e centri di ricerca per garantire pratiche efficaci e benefiche per l’ambiente, la società e l’economia locale.
Tra le iniziative del progetto ci sono il sostegno all’agricoltura rigenerativa e l’adozione di tecniche che riducono l’impatto ambientale, come la viticoltura di precisione, la biodiversità, il calcolo dell’impronta carbonica e idrica con l’obiettivo di ridurre gli sprechi. La partecipazione del Consorzio a LENs è stata una scelta strategica per incrementare ulteriormente la velocità per raggiungere gli obiettivi ambientali ed etico-sociali delle aziende che ne fanno parte e si è rivelata un ottimo strumento complementare a quelli offerti dalle Regioni e dal Ministero, fornendo un contributo essenziale alla durabilità della Denominazione.
L’incontro a Vallevecchia ha offerto una visione promettente per il futuro dell’agricoltura, non solo per la Regione Veneto ma anche per altri enti e organismi interessati, rappresentando un modello replicabile a livello globale.
Londra, 30 aprile 2024 – Il lussuoso scenario del Sheraton Hotel di Londra ha ospitato il tanto atteso Glass of Bubbly Sustainability Summit, evento di rilievo nel calendario degli operatori del settore vitivinicolo e dei media, un’occasione unica per esplorare le ultime tendenze e le innovazioni nel mondo dello Sparkling Wine.
La manifestazione è stata proposta da Glass Of Bubbly, una delle più importanti risorse online per notizie e informazioni sui vini spumanti, che contribuisce a mettere in evidenza i territori, i produttori e tutti gli aromi e i sapori offerti dal pianeta.
Prosecco DOC quest’anno ha affiancato l’organizzazione con il panel The Glass of Bubbly Sustainability Sparkling Wine Summit presented by Prosecco DOC, per alimentare la discussione sul tema della sostenibilità nel settore spumante con importanti partner, quali Slowfood UK e Sustainable Wine Roundtable.
L’evento è stato moderato da Neil Phillips, Brand Ambassador di Prosecco DOC in UK: un professionista di grande competenza che, con oltre trent’anni di esperienza nei settori del vino e dell’ippica, è capace di rendere questi mondi accessibili sia agli esperti sia ai neofiti.
Neil ha condotto due masterclass dedicate alle bollicine veneto-friulane approfondendo le caratteristiche della Denominazione e mantenendo sempre al centro il tema della sostenibilità.
Il convegno si è concluso con il Walk Around Tasting, durante il quale i produttori hanno avuto l’opportunità di far degustare i propri vini a un pubblico selezionato di operatori del settore, importatori e membri della stampa, favorendo lo scambio di conoscenze e potenziali sviluppi commerciali.
Aziende partecipanti: Ombre Wine; La Gioiosa; Fantinel; Paladin; Perlage Winery; Torresella.
Dunque, il Glass of Bubbly Sustainability Summit è stato un evento di grande rilevanza per il settore, che ha evidenziato l’importanza crescente della sostenibilità offrendo spunti preziosi per un futuro più prospero e consapevole.
Cos’è realmente?
“Sostenibilità” è un termine che spesso genera confusione, perché utilizzato in maniera impropria e parziale. Per alcuni, comprende la fertilità del suolo, la biodiversità e l’equilibrio dei sistemi biologici. Altri ne sottolineano il ruolo nel raggiungimento di zero emissioni di CO2, nella promozione del riciclaggio e nello sfruttamento delle fonti di energia rinnovabili. Altri ancora la riconoscono come fulcro di benessere economico, favorendo una crescita inclusiva che tenga conto delle diverse esigenze di tutte le parti interessate. In mezzo a tutte queste prospettive, emerge un principio unificante: l’imperativo di salvaguardare il nostro pianeta e le sue risorse a beneficio delle generazioni presenti e future.
Il tema della sostenibilità iniziò a diventare noto negli anni 80 del Novecento quando Gro Harlem Brundtland, presidente della Commissione mondiale su Ambiente e Sviluppo, propose la seguente definizione: “Lo sviluppo sostenibile è quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri “.
Questa formulazione non tiene solamente conto della gestione dell’ambiente, ma incorpora anche altre dimensioni. Il progresso e la prosperità, infatti, possono essere raggiunti solo attraverso una relazione sistemica e sinergica tra conservazione dell’ambiente, equità sociale e vitalità economica, rendendo necessario un approccio che bilanci interessi e aspirazioni contrastanti.
Oggi si parla di sostenibilità in questi termini: garantire un benessere (ambientale, sociale, economico) costante e preferibilmente crescente, con la prospettiva di lasciare alle generazioni future una qualità della vita non inferiore a quella attuale. Accordarsi alla sostenibilità significa anche creare valore condiviso per tutte le parti interessate, investendo nelle comunità, dando pari opportunità agli operatori del settore e promuovendo una cultura dell’innovazione e dell’inclusione. Le aziende possono così sbloccare nuove fonti di valore economico, rafforzando al contempo la resilienza sociale e ambientale.
Tuttavia, si manifestano delle criticità non indifferenti a riguardo, prima fra tutte la necessità di personale competente, di una comprensione globale del tema e di risorse finanziarie. Se ne ricava che la sostenibilità è uno sforzo congiunto; iniziative di collaborazione, come quelle promosse dal Consorzio, fungono da catalizzatori per l’azione collettiva, unendo risorse e competenze verso una visione condivisa di sviluppo sostenibile.
La sostenibilità rappresenta non tanto una meta, quanto un percorso in continua evoluzione in cui il progresso non si misura solo in termini di profitti, ma di benessere delle persone e del pianeta.
Il Consorzio di Tutela della DOC Prosecco diventa Coordinatore Nazionale di Wine in Moderation
Il Consorzio di Tutela della Denominazione di Origine Controllata Prosecco è il nuovo National Coordinator di Wine in Moderation, il primo Consorzio in Italia a sostenere questa importante iniziativa.
L’obiettivo del progetto è incoraggiare una cultura del bere responsabile e moderato attraverso l’educazione, la sensibilizzazione e la comunicazione, garantendo la sostenibilità a lungo termine del mondo vitivinicolo. Queste attività non solo andranno a beneficio dei professionisti del settore, ma metteranno anche i consumatori in condizione di fare scelte consapevoli.
Accogliendo la DOC Prosecco come Coordinatore Nazionale, Wine in Moderation riconosce il ruolo vitale che questa Denominazione svolge nel proprio territorio, in Italia e all’estero, sottolineando la responsabilità sociale di cui dà prova nei confronti di tutti gli stakeholders.
“Siamo entusiasti di accogliere il Consorzio di Tutela della Denominazione di Origine Controllata Prosecco come nuovo Coordinatore Nazionale in Italia”, ha dichiarato Sandro Sartor, Presidente di Wine in Moderation. “La sua dedizione nell’incoraggiare una cultura sostenibile del vino si allinea perfettamente con la nostra missione, e non vediamo l’ora di lavorare insieme per far progredire ulteriormente le pratiche di consumo responsabile all’interno del settore vinicolo, e ci auguriamo davvero che questo sia il primo di molti altri grandi e significativi Consorzi di Denominazione in tutta Europa e in un ambito più ampio”.
Stefano Zanette, Presidente del Consorzio del Prosecco DOC, ha dichiarato: “Da diversi anni il Consorzio sta riflettendo sulla propria responsabilità nei confronti della salute dei consumatori. In passato abbiamo sostenuto e promosso il consumo responsabile in vari modi, ma ora è arrivato il momento di aderire a questa grande iniziativa – Wine in Moderation – che si sposa perfettamente con i nostri valori e le nostre convinzioni. Uno stile di vita malsano con consumi eccessivi, oggi più che mai, è un fenomeno che va combattuto, senza intaccare il patrimonio sociale ed economico del settore vitivinicolo. Come Coordinatori Nazionali, porteremo avanti molte attività incentrate sul consumo consapevole per far sì che questo messaggio arrivi a tutti, soprattutto alle nuove generazioni che cercheremo di avvicinare alla cultura del vino”.
Ulteriori informazioni su Wine in Moderation: http://www.wineinmoderation.com/
A Singapore viene riconosciuta l’Indicazione Geografica
Un grande successo per la tutela internazionale della Doc Prosecco che ora può vantare, fra le molte protezioni, anche quella a Singapore.
La vicenda ha inizio nel 2019 quando il Consorzio ha deciso di proteggere la Doc Prosecco in questo Paese alla luce dell’introduzione della nuova normativa che consente la registrazione delle Indicazioni Geografiche (IG).
La domanda del Consorzio per la registrazione della Doc Prosecco, dopo essere stata accolta dall’Ufficio per la Proprietà Intellettuale di Singapore (IPOS), ha subito l’opposizione di Australian Grape and Wine Inc. (AGWI), organizzazione che rappresenta i produttori di vino australiani.
L’opposizione è stata rigettata e AGWI ha proposto quindi appello, ottenendo una decisione favorevole, a sua volta impugnata dal Consorzio avanti la Court of Appeal di Singapore, massimo grado di giudizio in questo Paese.
La Court of Appeal ha emesso oggi la decisione finale che è favorevole al Consorzio.
Questo pronunciamento sancisce in maniera incontrovertibile che Prosecco è una IG italiana protetta anche a Singapore, raggiungendo in questo modo una tappa cruciale nella tutela internazionale della nostra denominazione anche nei confronti dei produttori australiani. Ancora una volta, come già accaduto in Cina, AGWI vede fallire i propri tentativi di ostacolare la protezione della Doc Prosecco.
Questa decisione assume un valore ancor più significativo per tutto il sistema delle IG se si considera che è la prima volta che la Court of Appeal di Singapore decide in materia di protezione di Indicazioni Geografiche.
A questo importante traguardo hanno collaborato con grande supporto anche la Commissione Europea, la rappresentanza della Commissione Europea a Singapore e l’Ambasciata Italiana a Singapore.
“Non posso che esprimere, a nome del nostro sistema produttivo, tutta la nostra soddisfazione – commenta il Presidente, Stefano Zanette – per il risultato raggiunto. Un risultato che premia il lavoro pluriennale che il nostro Consorzio porta avanti a livello comunitario, nazionale e internazionale. Un’attività per la quale mi sento in dovere di ringraziare la nostra squadra e i legali dello studio Bird&Bird che ci hanno assisto sia dall’Italia che a Singapore”.
“Un risultato che, dopo l’udienza dello scorso agosto, aspettavamo con ansia – commenta il direttore, Luca Giavi – nella consapevolezza che la controparte non era stata in grado di apportare alcun elemento oggettivo a supporto della propria tesi, ovvero che il riconoscimento della nostra Denominazione avrebbe potuto confondere il consumatore di Singapore”.
“L’estensione della protezione della Denominazione a livello internazionale non si fermerà di certo qui – commenta Alessandra Zuccato, responsabile dell’ufficio legale del Consorzio – dopo aver coperto i principali mercati, abbiamo già pianificato nuove registrazioni in paesi emergenti, particolarmente rilevanti dal punto di vista turistico, e nelle nazioni in cui la normativa sulle IG è di recente introduzione”.