Il Consorzio di Tutela della DOC Prosecco, alla luce dei primi dati, si ritiene soddisfatto di questo primo bilancio vendemmiale 2024, che vede un buon livello quantitativo e qualitativo delle uve, in coerenza con le peculiarità definite dal disciplinare di produzione. Quella di quest’anno non è stata affatto un’annata semplice dal punto di vista climatico, ma grazie alla competenza degli operatori è stato possibile ottenere quello che sembra un ottimo risultato. Come indicato, nell’intero areale della denominazione, sono stati registrati tre diversi periodi per quanto riguarda le condizioni meteorologiche:
Il primo
Il primo, da aprile a inizio luglio, è stato caratterizzato da frequenti e abbondanti precipitazioni, anche con temperature al di sotto della norma, che hanno permesso un adeguato sviluppo della parete fogliare. Grazie alla presenza di finestre temporali caratterizzate dal bel tempo, in particolare durante le fasi fenologiche di fioritura ed allegagione, anche il carico produttivo ha potuto svilupparsi correttamente.
Il secondo
Il secondo, tra luglio e agosto, è stato caratterizzato da modeste precipitazioni (nelle aree con maggiore presenza di scheletro, infatti, è stato necessario irrigare) e, soprattutto, da temperature massime elevate, anche sopra i 35°C. Al fine di salvaguardare la qualità delle uve, rispetto al passato dove si effettuavano anche operazioni di defogliazione, gli operatori hanno adottato particolari accorgimenti per la gestione della parete fogliare, evitando la “scottatura” dell’uva.
Il terzo
Il terzo, a settembre, è stato caratterizzato dalla repentina diminuzione delle temperature e da abbondanti precipitazioni.
Con la fase conclusiva della maturazione, settembre è il mese in cui si determina la qualità delle future produzioni enologiche. Per quanto riguarda il 2024, le condizioni climatiche sono state buone, in quanto la “maturità tecnologica” per ottenere vini spumanti di qualità è stata raggiunta nelle due settimane centrali del mese, dove le temperature erano già calate, permettendo così la salvaguardia del profilo aromatico e trasporto in cantina di uve a temperature idonee, per cui anche una riduzione dei costi e consumi energetici per il raffreddamento del prodotto. Inoltre, si sono presentate delle finestre temporali con giornate di sole che hanno consentito di organizzare adeguatamente la vendemmia; infatti, le produzioni hanno presentato un’ottima qualità sanitaria, fondamentale per ottenere spumanti, in quanto le successive trasformazioni avrebbero amplificato l’eventuale presenza di difetti.
Valutazione delle prime produzioni vinificate
Dalla valutazione delle prime produzioni vinificate, si riscontra che, grazie all’ottima condizione sanitaria delle uve e alle condizioni climatiche di settembre sopra indicate, il vino base atto a divenire Prosecco DOC presenta un profilo sensoriale elegante di sentori floreali con una delicata intensità che sarà amplificata all’olfatto, nei prossimi mesi attraverso la rifermentazione, con il perlage.
Dal punto di vista gustativo, considerato il moderato contenuto alcolico (8,5-9,0% vol.) e la buona presenza di acidità, ancorché messa a dura prova dalle giornate di caldo del mese di agosto, ad oggi le basi spumante appaiono esili e sapide. Considerando, comunque, che dopo la vinificazione inizierà l’affinamento in acciaio – spesso con la presenza dei residui nobili del lievito – e tenuto conto che la spumantizzazione conferisce al prodotto cremosità, freschezza ed equilibrio, ci attendiamo che produttori e consumatori potranno essere soddisfatti dalla campagna appena conclusa, con una qualità organolettico sensoriale coerente con quella che determinato il successo del Prosecco nel mercato.