Segni particolari: geniale




Il vero Prosecco DOC: unico per origine, carattere e stile
LE CARATTERISTICHE
Un’eccellenza mondiale grazie a tutti voi
Il disciplinare di produzione della Denominazione d’Origine prescrive le condizioni produttive e le caratteristiche organolettiche che il Prosecco DOC deve avere.
La zona di produzione delle uve, di vinificazione e di imbottigliamento è ben delimitata, così come la base ampelografica, ovvero i vitigni che possono essere impiegati.
Il disciplinare, inoltre, descrive le varie tipologie e le caratteristiche al consumo del prodotto, in particolare alla vista, all’olfatto e al gusto.
Perché? Per tutelare il consumatore sulla qualità e sull’origine del prodotto.
Ogni bottiglia di Prosecco DOC è frutto della nostra terra, della sua storia e dell’esperienza di chi la lavora: uomini e donne che fanno della ricerca dell’eccellenza un obiettivo quotidiano.
Noi vogliamo valorizzare, promuovere e tutelare questa eccellenza, affinché il successo del Prosecco sia durevole nel tempo.

Ricette e cocktail
Vivi le infinite sfumature del gusto
Ravioli di ortica e ricotta
Primo piatto
Difficoltà: Media
Tempo di preparazione: 60 minuti
Abbinamento: Prosecco DOC Rosé Brut
Orata ripiena con caviale e salsa al Prosecco DOC
Secondo piatto
Difficoltà: Media
Tempo di preparazione: 120 min
Abbinamento: Prosecco DOC Extra Dry
Non pianificati
Non pianificati
NOTIZIE, EVENTI, STORIE
Scopri il mondo Prosecco DOC
Storie di prosecco
23 Luglio 2025
Michelangelo Mammoliti: fuoco, memoria e verticalità con il Prosecco DOC Brut Nature
Il progetto editoriale nato dalla collaborazione tra il Consorzio Prosecco DOC e la Guida Vinibuoni d’Italia ci porta in Piemonte, a Serralunga d’Alba, dove Michelangelo Mammoliti firma la cucina visionaria del ristorante La Rei Natura. Due Stelle Michelin che raccontano una cucina fatta di memoria, natura, tecnica e libertà. Nato in una famiglia dove la […]
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Storie di prosecco
15 Luglio 2025
Igles Corelli: Boldness and Harmony Between Sea and Game, with Prosecco DOC Extra Brut
The series presented by Vinibuoni d’Italia and the Consorzio Prosecco DOC brings us to Rome, to the elegant Hotel Sina Bernini Bristol, where Igles Corelli stages his “Garibaldina Cuisine.” It’s an approach that merges North and South, land and sea, with creative flair and deep respect for the ingredients. Corelli is one of the great […]
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11 Luglio 2025
Il Prosecco DOC conquista gli Stati Uniti
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Tutte le risposte alle vostre domande
FAQ
Il Prosecco si serve in un calice a tulipano piuttosto ampio.
Il Prosecco va servito freddo a circa 6-8 gradi.
Il Prosecco è un vino da bere giovane. È preferibile consumarlo entro l’anno successivo a quello di vendemmia.
Le bollicine, o perlage, avvengono durante la spumantizzazione, ovvero la seconda fermentazione, che trasforma i lieviti aggiunti in anidride carbonica.
Il metodo Martinotti, anche detto metodo italiano o moderno, nasce dallo studio del Dott. Federico Martinotti che nel 1890 studiò una rifermentazione non in bottiglia, bensì all’interno di grandi recipienti. Fu successivamente il francese Eugène Charmat a costruire e brevettare tale tecnologia, ovvero l’autoclave. Questo metodo permette di esaltare le caratteristiche delle uve, in particolare i sentori primari floreali e fruttati.
La prima fermentazione è il processo, attivato con dei lieviti selezionati, tramite il quale il mosto diventa base.
La pressatura è l’operazione con la quale dagli acini si ottiene il mosto fiore.
La resa per ettaro sono i quintali di uva che si possono produrre per unità di superficie. Nel caso del Prosecco la resa massima è di 180 quintali per ettaro (q/ha).
La vendemmia può essere manuale o meccanica.
Il Glera è il vitigno base del Prosecco. Possono essere utilizzate anche uve di Verdiso, Bianchetta Trevigiana, Perera, Glera lunga, Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Grigio e Pinot nero, fino a un massimo complessivo del 15 %.
Dal Mar Adriatico (2 m slm) fino ai piedi delle Dolomiti (568 m slm), vi è una vasta varietà di suoli e sottosuoli. Prevalentemente calcarei, talvolta uniti ad aree sabbiose o sassose, i terroirs del Prosecco sono principalmente in pianura, ma possono estendersi fino alle dolci colline (Colli Euganei a Padova, Colli Berici a Vicenza, colline in provincia di Treviso e a confine tra Veneto e FVG).
Province di Treviso, Venezia, Vicenza, Padova, Belluno, Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine.
Sul collarino di ogni bottiglia è apposto un contrassegno di stato per garantire qualità ed autenticità. Garantisce il rispetto assoluto del disciplinare di produzione, qualità certificata anche con l’adozione dell’apposizione del Contrassegno di Stato (fascetta).
Le bollicine nascono prima con la seconda fermentazione in bottiglia (fine Ottocento) e poi in autoclave (inizi Novecento).
Le prime fonti sulla produzione di vino nel territorio di Prosecco risalgono al I secolo a.C., mentre ricorrono al 1382 le prime citazioni di un vino chiamato “Prosecco”, prodotto nella località di Prosecco, in provincia di Trieste. Nel 1754 Il poeta Aureliano Acanti elogiò il Prosecco con versi incantevoli nel “Il Roccolo Ditirambo”.