SOLIDE BASI PER CREARE L’ECCELLENZA

Tutela, disciplina e qualità

– STATUTO DEL CONSORZIO PROSECCO DOC

Il Consorzio di Tutela della Denominazione di Origine Controllata Prosecco esercita le funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e cura generale degli interessi delle denominazioni tutelate. É disciplinato, oltre che dalla normativa comunitaria e nazionale, dal presente statuto, dagli eventuali regolamenti interni.
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Scopi e compiti

Il Consorzio riconosciuto ai sensi dell’art. 17, comma 1 del D.Lgs. 61/2010 ha lo scopo di:
a) Avanzare proposte di disciplina regolamentare e svolgere compiti consultivi relativi alla DOP/IGP tutelata/e;
b) Espletare attività di assistenza tecnica, di proposta, di studio, di valutazione economico – congiunturale della DOP o IGP, nonché ogni altra attività finalizzata alla valorizzazione del prodotto sotto il profilo tecnico dell’immagine;
c) collaborare, secondo le direttive impartite dal Ministero, alla tutela e alla salvaguardia della DOP o della IGP da abusi, atti di concorrenza sleale, contraffazioni, uso improprio delle denominazioni tutelate e comportamenti comunque vietati dalla legge; collaborare altresì con le regioni e province autonome per lo svolgimento delle attività di competenza delle stesse;
d) svolgere, nei confronti dei soli associati, le funzioni di tutela, di promozione, di valorizzazione, di informazione del consumatore e di cura generale degli interessi della relativa Denominazione, nonché azioni di vigilanza, in collaborazione con l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari e in raccordo con le regioni e province autonome.
Il Consorzio riconosciuto ai sensi dell’art. 17, comma 4 del D.Lgs. 61/2010, oltre a svolgere le attività di cui alle precedenti lettere a), b) c) svolge le attività di cui alla precedente lettera d) nei confronti di tutti i soggetti inseriti nel sistema di controllo anche se non soci del Consorzio.
Il Consorzio inoltre svolge tutte le attività e i compiti attribuiti al Consorzio, in quanto Organizzazione Interprofessionale, dalla legislazione comunitaria e nazionale, ed in particolare:
– organizzare e coordinare le attività di tutte le categorie interessate alla produzione e alla valorizzazione dei prodotti recanti le denominazioni protette;
– definire, previa consultazione dei rappresentanti di categoria della/e denominazione/i, l’attuazione delle politiche di governo dell’offerta, al fine di salvaguardare e tutelare la qualità del prodotto, e contribuire ad un miglior coordinamento dell’immissione sul mercato della/e Denominazione/i tutelata/e, nonché definire piani di miglioramento della qualità del prodotto;
– coordinare l’adeguamento dei disciplinari di produzione alle nuove o più moderne esigenze riguardanti la tecnologia, l’immagine, la presentazione ed il consumo, e presentare le relative istanze ufficiali agli organi preposti, ivi compresa la richiesta dell’utilizzo del lotto in etichetta in luogo del contrassegno di cui all’art. 19 del DLgs 61/10 e successive modifiche;
– compiere tutte le attività correlate alla applicazione della disciplina nazionale, comunitaria ed internazionale, riguardante i prodotti a Denominazione di propria competenza, nonché l’esercizio delle funzioni previste dal D.Lgs. 61/10 e dai relativi decreti di applicazione e successive modifiche e/o integrazioni, oltre che dalla normativa comunitaria, ivi inclusi i compiti operativi, propositivi, consultivi, di vigilanza e di collaborazione con le Autorità centrale e periferica di controllo, con la Regione Veneto e la Regione Friuli Venezia Giulia nonché con tutti gli altri soggetti/Enti pubblici e privati competenti in materia di vigneti, uve, vini e prodotti recanti le denominazioni tutelate;
– organizzare e gestire, secondo procedure e possibilità consentite dal D.Lgs. 61/10 e decreti applicativi, attività tecniche dirette alla vigilanza dei prodotti recanti le denominazioni tutelate;
– impiegare agenti vigilatori propri o in convenzione con altri Consorzi, anche di altri settori, per le attività di vigilanza.
Il Consorzio può adottare per le sue iniziative un proprio marchio consortile ed eventualmente chiederne l’inserimento nel Disciplinare di produzione come logo della Denominazione, se incaricato ai sensi all’art. 17 comma 4 del D.Lgs. 61/10 e successive modifiche.
Il Consorzio, qualora autorizzato ai sensi dell’art. 17 comma 4 del D.Lgs. 61/10 per la/le Denominazione/i tutelata, esercita le funzioni e le attività di cui allo stesso comma 4 nei confronti di tutti i soggetti inseriti nel sistema dei controlli della Denominazione, anche se non aderenti al Consorzio. I costi derivanti dalle attività di cui al comma 4 dell’art. 17 del D.Lgs. 61/2010 sono a carico di tutti i soggetti viticoltori, vinificatori ed imbottigliatori inseriti nel sistema di controllo, anche se non soci del Consorzio , e sono ripartiti sulla base delle quantità di prodotto a Denominazione (uva, vino denunciato, vino imbottigliato) sottoposto al sistema di controllo nella campagna vendemmiale immediatamente precedente l’anno nel quale vengono attribuiti i costi.
I contributi di cui sopra devono essere riportati in bilancio in conti separati.
Il Consorzio autorizzato ai sensi dello stesso art. 17 comma 4 può chiedere ai nuovi soggetti utilizzatori della Denominazione al momento della immissione nel sistema di controllo, qualora previsto, il contributo di avviamento di cui alla legge 22 dicembre, n. 201, secondo i criteri e le modalità stabilite dal MIPAAF.
Per il perseguimento di quanto sopra, nei limiti della normativa vigente, il Consorzio può compiere tutte le operazioni ritenute dal Consiglio di Amministrazione utili o accessorie al conseguimento del propri compiti e/o scopi.