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Economia & Mercati della Denominazione

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In occasione di Vinitaly, il Consorzio ha presentato i dati relativi alla Denominazione per l’anno 2024, confermando un andamento solido e in crescita. Le vendite hanno raggiunto un totale di 660 milioni di bottiglie, generando un fatturato stimato al consumo di 3,6 miliardi di euro. La versione spumante si conferma predominante, rappresentando oltre il 76% della produzione totale. L’export – 82% delle vendite – continua a essere un pilastro fondamentale, con una distribuzione geografica che vede oltre il 65% delle bottiglie destinate al mercato europeo, più del 26% a quello nordamericano, il 6% all’Asia e meno del 2% negli altri continenti. La Denominazione comprende 12.107 aziende viticole, 1.046 aziende vinificatrici e 362 case spumantistiche.

Giancarlo Guidolin, Presidente Consorzio Prosecco DOC

“La disponibilità delle informazioni è fondamentale per definire, previa condivisione con la filiera, un’adeguata politica di gestione della denominazione sul piano economico, ambientale e sociale. L’impegno, che ci vede coinvolti con gli Enti Universitari fin dalla costituzione del Consorzio, garantisce autorevolezza e imparzialità nell’elaborazione dei dati; infatti, gli interventi effettuati finora e quelli che si andranno ad adottare prossimamente hanno l’obiettivo di salvaguardare il patrimonio che rappresenta la denominazione.”

Collaborazioni accademiche

L’analisi e l’elaborazione dei dati sono frutto di due importanti collaborazioni accademiche. In partnership con l’Università di Padova, sotto la guida del Professore Luca Rossetto, è stato sviluppato un modello econometrico che permette di analizzare e di formulare previsioni nel medio-breve periodo. Parallelamente, la collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, nella persona del Professore Garzia, si focalizza sulle performance economico-finanziarie delle aziende della Denominazione, con particolare attenzione alla marginalità e agli investimenti realizzate dalle stesse, anche in termini di sostenibilità.

Prof. Luca Rossetto, Università degli Studi di Padova

“Il consumo di Prosecco DOC è diventato pervasivo sul mercato nazionale e internazionale grazie ad una progressiva diffusione tra i consumatori di tutte le generazioni, in controtendenza rispetto ad altri segmenti. Questo fenomeno è il risultato di un’azione sinergica tra produttori, trasformatori e distributori sotto la guida attenta del Consorzio di Tutela del Prosecco DOC, nonché del supporto degli enti di ricerca e delle istituzioni. Gli sforzi nella comunicazione, assieme alle attività di controllo dell’offerta e di sorveglianza sulla denominazione, sono solo alcuni degli ingredienti della ricetta che ha accompagnato il successo del Prosecco. I benefici di questo successo investono un ampio numero di operatori, un vasto territorio e si estendono ad altre aree economiche e sociali (es. enoturismo, turismo lento, ecc.) che accrescono l’attrattività delle zone di produzione.”

Prof. Carmine Garzia, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo

“Il Prosecco ha saputo esprimere al meglio il concetto di filiera, integrando il sapere artigiano dei vignaioli con le innovazioni di processo e gli investimenti industriali degli imbottigliatori. La capacità di fare sistema, soprattutto a livello di marketing e la presenza di un Consorzio proattivo nelle attività di promozione, hanno permesso al Prosecco DOC di crescere come nessun altro vino, passando da circa 480 milioni di bottiglie del 2019 a circa 660 del 2024. Il modello del Prosecco fa leva su importanti economie di scala produttive e distributive, che permettono di offrire un prodotto di qualità ad un prezzo corretto. È fondamentale che il Sistema Prosecco possa continuare a beneficiare degli attuali mercati di sbocco, in particolare quello USA, dove realizza oltre un quarto delle proprie esportazioni.”

Dati 2025

In conclusione, il Presidente Guidolin ha anticipato i dati relativi all’avvio del 2025, infatti nel primo trimestre, si è registrata una crescita degli imbottigliamenti del 10,2% sullo stesso periodo del 2024. L’auspicio, in presenza di un clima d’incertezza generale e consapevoli delle nostre potenzialità, è quello che vi sia uno sviluppo regolare e sostenibile della denominazione.

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