Il progetto editoriale nato dalla collaborazione tra il Consorzio Prosecco DOC e la Guida Vinibuoni d’Italia ci porta in Piemonte, a Serralunga d’Alba, dove Michelangelo Mammoliti firma la cucina visionaria del ristorante La Rei Natura. Due Stelle Michelin che raccontano una cucina fatta di memoria, natura, tecnica e libertà.
Nato in una famiglia dove la cucina è sempre stata centrale, Mammoliti si è formato con i grandi della gastronomia francese e oggi porta avanti un progetto gastronomico che parla di sensazioni, stagioni e identità.
La ricetta: Spaghetti al barbecue cotti in estrazione di Prosciutto Crudo di Cuneo
La Rei Natura – SERRALUNGA D’ALBA (CN)
320 g di spaghetti di Gragnano – 100 g di burro profumato al barbecue – 800 g di estrazione di Prosciutto Crudo di Cuneo – fiori di rosmarino – sale – pepe Sarawak polvere di carbone vegetale.
Un piatto che fonde l’elemento ancestrale del fuoco con la raffinatezza dell’estrazione. Gli spaghetti, appena scottati, vengono risottati in un’essenza di Prosciutto Crudo di Cuneo, profumati al barbecue, rifiniti con pepe Sarawak, fiori di rosmarino e carbone vegetale.
Una preparazione che evoca il bosco, l’affumicatura, l’intensità della materia prima. Al palato si alternano note dolci, sapide e fumée, in una progressione precisa e avvolgente. Pochi elementi, altissimo impatto sensoriale.
Passaggi:
Scottare lo spaghetto in acqua salata per 5 minuti pur avendo in realtà, la pasta, un tempo di cottura più alto. Risottare lo spaghetto in padella con l’estrazione del Prosciutto Crudo di Cuneo. Continuare la cottura per altri 2 minuti. Aggiungere il burro profumato al barbecue e terminare il tutto con pepe Sarawak. Impiattare e decorare con i fiori di rosmarino e il carbone vegetale.
L’abbinamento: Prosecco DOC Brut Nature
Per sostenere e accompagnare una tale intensità sensoriale, Alessandro Scorsone propone un Prosecco DOC Brut Nature. Secco, essenziale, dalla grande verticalità, questo vino pulisce e al tempo stesso rilancia. La sua struttura e la sua freschezza accompagnano le note affumicate con discrezione ed eleganza.
Un abbinamento che dimostra come anche le espressioni più radicali della cucina contemporanea possano trovare nel Prosecco DOC un complice affidabile e sofisticato.
The series presented by Vinibuoni d’Italia and the Consorzio Prosecco DOC brings us to Rome, to the elegant Hotel Sina Bernini Bristol, where Igles Corelli stages his “Garibaldina Cuisine.” It’s an approach that merges North and South, land and sea, with creative flair and deep respect for the ingredients.
Corelli is one of the great masters of contemporary Italian cuisine: a tireless innovator, advocate of circular cooking, author, and educator. His dish for this collaboration is a concentration of techniques, contrasts, and surprising harmonies.
The Recipe: Steamed Bao Filled with Fried Scardovari Oysters, Rabbit Offal Ragù, and Green Onion Oil
Il Vizio – SINA BERNINI BRISTOL, ROME
For the bao:
400 g type 0 flour – 240 ml water – 10 g fresh brewer’s yeast – 1 tsp granulated sugar
For the rabbit offal ragù:
1 carrot – 1 celery stalk – 1 onion – 200 g rabbit livers – 100 g rabbit hearts – 2 bay leaves – 1 sprig of rosemary – pinch of chili powder – ½ glass of white wine – 1 tbsp triple tomato concentrate – extra virgin olive oil – salt
For the fried oysters:
8 Scardovari oysters – light extra virgin olive oil
For the batter:
2 egg yolks – 2 tbsp flour – ½ glass of cream – 1 egg white – fine salt and flake salt – pepper
For the green onion oil:
Green tops of spring onions – grapeseed oil
A daring and refined amuse-bouche. These soft, steamed bao are filled with an intense rabbit offal ragù and crispy battered oysters, finished with an aromatic touch of green onion oil.
An explosion of textures and flavors: the creaminess of the ragù, the crunch of the oyster, the marine savoriness, and herbal freshness. A sensual, complex bite that calls for a wine capable of balancing and enhancing without weighing it down.
Preparation:
For the bao, dissolve the yeast and sugar in water. Add to the flour and knead until smooth and elastic. Cover and let rise for about 2 hours. Once doubled in size, roll out the dough to about 2 cm thickness and cut into 8–10 cm rounds. Slightly elongate each round with a rolling pin to form ovals. Fold each oval in half with a small sheet of parchment paper in between to prevent sticking. Place in a steamer basket lined with parchment, cover, and let rise for another 15 minutes. Steam for about 20 minutes. Remove from heat without uncovering and let rest, covered, for another 10 minutes.
For the ragù, clean and slice the vegetables and rabbit offal. In a pot, heat a drizzle of olive oil, add bay leaves, rosemary, and chili. Sauté for a minute, then add livers and hearts, browning for 2 minutes. Remove herbs, deglaze with white wine. Once evaporated, add the diced vegetables and cook briefly. Add a few ladles of water and the tomato concentrate. Simmer over moderate heat for about 40 minutes. Adjust salt to taste.
For the green onion oil, combine equal parts of green onion tops and grapeseed oil. Heat to 85°C, then blend with an immersion blender. Let rest for an hour. Skim off the floating solids (usable in other recipes), and reserve the infused oil beneath.
For the fried oysters, beat egg yolks with sifted flour, add salt, pepper, and cream gradually until smooth. Fold in beaten egg white. Detach oysters from shells over a bowl to collect their brine. Add the filtered oyster liquid to the batter and mix well. Pat oysters dry and dip into batter. Fry in hot oil until pale golden. Drain on paper towels and season with flake salt.
To assemble, remove bao from the steamer, fill with a spoonful of rabbit ragù, two fried oysters, and a few drops of green onion oil.
Pairing: Prosecco DOC Extra Brut
Alessandro Scorsone selects a Prosecco DOC Extra Brut — perfect for vertical and structured pairings. Its sharp acidity and minimal dosage balance the richness of the dish while elegantly accompanying its aromatic complexity.
This pairing proves how Prosecco DOC can shine even in bold gastronomic contexts, elevating the experience and finding harmony in even the most daring contrasts.
Giugno si è rivelato un mese molto intenso per la promozione internazionale del Prosecco DOC. Due importanti iniziative hanno rafforzato la presenza e il prestigio della Denominazione sul mercato statunitense: la National Prosecco Week – giunta alla sua ottava edizione – e la partecipazione per la prima volta all’esclusivo Food & Wine Classic di Aspen.
National Prosecco Week – ottava edizione
La National Prosecco Week, tenutasi dal 2 all’8 giugno (con attivazioni prolungate anche nelle settimane successive), ha attraversato gli Stati Uniti con una serie di eventi, degustazioni, promozioni e collaborazioni che hanno coinvolto oltre 2.000 punti vendita tra enoteche, e-commerce e ristoranti.
Nel programma della settimana hanno spiccato tre iniziative
Tasting in the Dark, un laboratorio sensoriale guidato dal dott. Hoby Wedler, chimico ed esperto di vino non vedente, che ha condotto media e operatori del settore in un’insolita esperienza di degustazione al buio, esaltando gli aromi e la struttura del Prosecco DOC attraverso l’olfatto, il gusto e il tatto.
La National Prosecco Week Live Cocktail Competition, organizzata in collaborazione con la United States Bartenders’ Guild: un contest nazionale che ha coinvolto i migliori bartender statunitensi nella creazione di ricette originali a base di Prosecco DOC. I cinque finalisti, selezionati tra decine di proposte, si sono sfidati dal vivo a Las Vegas in un evento aperto sia alla giuria tecnica sia al pubblico, con l’obiettivo di aggiudicarsi il giudizio degli esperti e il People’s Choice Award.
Grande successo anche per la serata newyorkese firmata dallo chef Andrea Belfiore e da Jermaine Stone – alias The Wolf of Wine – grazie alla cooking class e all’abbinamento tra vibes hip hop e bollicine: un’esperienza coinvolgente e fuori dagli schemi, pensata per parlare direttamente alle nuove generazioni.
Aziende partecipanti al programma:
Antonio Facchin & Figli, Avissi, Bocelli 1831, Bottega, Brilla!, Ca’ Bolani, Ca’ Furlan, Cantine Maschio, Castello del Poggio, CDZ Vini, Fantinel, Italian Wine Brands, La Gioiosa, La Marca, Lamberti, Masottina, Mionetto, Perlino, Ruggeri, Torresella, Val d’Oca, Valdo, Villa Sandi, Zardetto e Zonin.
Il debutto all’Aspen Food & Wine Classic
Il Consorzio è stato protagonista per la prima volta del Food & Wine Classic di Aspen, uno degli appuntamenti enogastronomici più attesi e prestigiosi del panorama americano. Un evento che richiama ogni anno nella cornice esclusiva del Colorado chef stellati, critici, appassionati e professionisti del settore.
Il 19 giugno Prosecco DOC si è presentato alla città in anteprima con un nuovo appuntamento di Tasting in the Dark, guidato da Hoby Wedler.
I giorni successivi, dal 20 al 22 giugno, la Denominazione è stata accolta nel Grand Tasting Pavilion, con un desk dedicato e un’ampia selezione di etichette da degustare.
Il Pavilion ha ospitato per la prima volta anche il nuovo F&W Wine Bar, le cui mensole sono state impreziosite da una ricca line up di bottiglie di Prosecco DOC. Le bollicine, inoltre, sono state scelte per il cocktail Limoncello Sorbet Floats e sono state miscelate direttamente di fronte agli ospiti per rendere l’esperienza ancora più vivace e coinvolgente.
Dalle coste dell’Atlantico alle montagne del Colorado, il Prosecco DOC ha saputo raccontarsi con eleganza, autenticità e spirito innovativo, confermando il suo ruolo principale nella scena enologica internazionale. Una presenza solida, capillare e sempre più apprezzata da consumatori, professionisti e media: il brindisi italiano che conquista l’America, una bollicina alla volta.
Il percorso curato dal Consorzio Prosecco DOC in collaborazione con la Guida Vinibuoni d’Italia si conclude in Liguria, tra i profumi della costa e l’essenzialità della grande cucina d’autore. Protagonista è Enrico Marmo, classe 1987, chef stellato ai Balzi Rossi di Ventimiglia.
La sua è una cucina diretta, pura, costruita su pochi ingredienti scelti con rigore e valorizzati con sensibilità estrema. Cresciuto tra le ricette delle nonne e forgiato nelle cucine di Cracco e Palluda, Marmo oggi firma una cucina profondamente identitaria, che parla di mare e terra ligure.
La ricetta: Gamberi rossi di Sanremo, piselli e caviale
Balzi Rossi – VENTIMIGLIA (IM)
16 gamberi viola di Sanremo – 50 g di piselli sgranati – 200 g di bucce di piselli 30 g di scalogno – 50 g di burro – 30 g di vino bianco – 50 g di panna – 30 g di caviale Beluga Amur – 30 g di olio al cipollotto – sale, foglie e fiori di nasturzio
Un piatto che incanta per eleganza e pulizia. I gamberi rossi di Sanremo, appena scottati, sono accompagnati da piselli freschi conditi con olio al cipollotto e una beurre blanc realizzata con le bucce dei piselli. In chiusura, il caviale Beluga aggiunge un tocco sapido e nobile.
Il piatto gioca su dolcezza, sapidità, grassezza e note vegetali. La delicatezza del gambero è esaltata da contrasti misurati, mentre la crema di piselli e il caviale creano una trama gustativa intensa ma equilibrata.
Passaggi:
Per preparare la salsa beurre blanc ai piselli fare stufare scalogno e burro. Sfumare con vino bianco. Una volta evaporato il vino, aggiungere le bucce di piselli e la panna. Lasciare cuocere 5 minuti. Frullare, filtrare e tenere al caldo. Condire i piselli con olio al cipollotto. Regolare di sale. Pulire i gamberi dalle teste. Eviscerare e condire con sale e olio al cipollotto. Posizionare alla base del piatto i piselli conditi e i gamberi. Schiumeggiare con minipimer la beurre blanc di piselli e aggiungerne due cucchiai sul piatto. Terminare con caviale Beluga e, a piacere, foglie e fiori di nasturzio.
L’abbinamento: Prosecco DOC Rosé Brut
A interpretare questo piatto raffinato è un Prosecco DOC Rosé. La bollicina fine, la leggera struttura e la delicata componente fruttata si sposano perfettamente con la dolcezza del gambero e l’untuosità della beurre blanc. Il caviale, con la sua sapidità lunga e persistente, trova nel Prosecco Rosé Brut un alleato capace di rilanciarne l’eleganza senza eccessi.
Un abbinamento di classe, che chiude in bellezza un viaggio nel gusto e nell’eccellenza della cucina italiana contemporanea.
La collaborazione tra la Guida Vinibuoni d’Italia e il Consorzio Prosecco DOC ci porta a scoprire chef e piatti che raccontano il meglio del nostro patrimonio gastronomico. E quando si parla di tradizione marinara e identità mediterranea, Cetara diventa tappa obbligata.
Qui opera la famiglia Torrente, con Pasquale e suo figlio Gaetano a custodire e rinnovare l’eredità del ristorante “Ai Convento”, oggi trasformato in “Casa Torrente”. La loro cucina celebra il mare della Costiera Amalfitana, con un’attenzione assoluta alla materia prima e alle preparazioni che affondano le radici nel tempo.
La ricetta: Spaghetti con colatura di alici di Cetara tradizionale
Al Convento – CETARA (SA)
400 g di spaghetti – 1 spicchio d’aglio – olio evo – prezzemolo – Colatura di alici di Cetara tradizionale
Un piatto che è quasi un manifesto. Pochi ingredienti — spaghetti, olio extravergine, aglio, colatura di alici — per un’esplosione di sapore. La colatura, prodotto iconico del borgo, viene dosata con maestria per non sopraffare ma esaltare la dolcezza della pasta e l’aromaticità dell’olio.
È una preparazione che vive di equilibrio e misura, dove la sapidità marina incontra la delicatezza della tradizione. Una cucina apparentemente semplice che, in realtà, richiede grande conoscenza e rispetto per gli ingredienti.
Passaggi:
Mettere in una padella o in un’insalatiera l’aglio, l’olio e un cucchiaino della pregiata Colatura di alici di Cetara tradizionale per persona, aggiungere un mestolo dell’acqua di cottura della pasta che avete messo sul fuoco rigorosamente non salata. Roteare il condimento in senso orario fino a quando i vari ingredienti non si amalgamano. Cuocere la pasta nell’acqua senza sale, scolarla al dente e saltarla fuori dal fuoco, assaggiare ed eventualmente aggiungere ulteriori gocce della Colatura di alici di Cetara tradizionale per trovare la giusta sapidità secondo il proprio gusto e palato.
L’abbinamento: Prosecco DOC Brut
Per sostenere l’intensità sapida della colatura e la tendenza dolce della pasta, Alessandro Scorsone suggerisce un Prosecco DOC Brut. La sua freschezza e la bollicina fine sono perfette per ripulire il palato e rilanciare la piacevolezza al sorso successivo.
Un vino capace di valorizzare il mare nel piatto senza sovrastarlo, restando al servizio del gusto. Così il Prosecco diventa alleato prezioso della cucina di territorio più autentica.
All’interno del progetto congiunto tra il Consorzio Prosecco DOC e la Guida Vinibuoni d’Italia, ogni chef coinvolto porta con sé una storia, un territorio e un’interpretazione autentica della cucina italiana. Il dialogo tra piatto e calice si fa racconto: quello di un’identità culinaria che evolve restando fedele alle sue radici.
In Piemonte, terra di eccellenze e di eleganza, troviamo Ugo Alciati. Erede di una grande tradizione familiare — quella di Guido e Lidia Alciati — Ugo ha fatto della precisione e del rispetto per gli ingredienti il cuore della sua filosofia. La sua cucina parla la lingua delle Langhe e del Monferrato, ma sa essere contemporanea e rigorosa allo stesso tempo.
La ricetta: Tagliatelle ai 40 tuorli al tartufo bianco d’Alba
Guido Ristorante – SERRALUNGA D’ALBA (CN)
Per la pasta: 500 g di farina 00 – 350 g di tuorli d’uovo
Per la salamoia: 1 l di acqua – 50-60 g di sale – 25 g di Tartufo bianco ogni 300 g di acqua.
Simbolo di opulenza e raffinatezza, questo piatto gioca su due elementi centrali: la ricchezza della pasta all’uovo, fatta con ben 40 tuorli, e l’aromaticità straordinaria del tartufo bianco d’Alba. Un primo piatto che non ha bisogno di altro se non della sua stessa essenza: pochi ingredienti, eccellenze assolute, grande tecnica.
Il tartufo domina la scena con la sua intensità inconfondibile, mentre la pasta offre dolcezza e consistenza. Un piatto iconico che racconta la nobiltà della cucina piemontese.
Passaggi:
Impastare la farina con i tuorli e stendere l’impasto in fogli dallo spessore di un millimetro circa. Lasciare asciugare per 15 minuti circa e poi passarli nell’apposita trafila per tagliatelle. In alternativa, tagliarle a mano. Lasciare in un luogo fresco a seccare per almeno 3-4 ore. Per la salamoia far bollire acqua e sale, versare in vasetti da 300 g con l’aggiunta di 25 g di Tartufo bianco tritato. Pastorizzare in forno a vapore a 85 °C per 25 minuti. Cuocere le tagliatelle in acqua salata per 4 minuti circa e scolarli lasciando 2 cucchiai di acqua di cottura. Aggiungere in padella la salamoia e il burro fresco e creare un’emulsione. Servire le tagliatelle ricoperte di lamelle sottili di Tartufo bianco d’Alba.
L’abbinamento: Prosecco DOC Brut Nature
Per accompagnare una tale esplosione aromatica, Alessandro Scorsone consiglia un Prosecco DOC Brut Nature. Secco, verticale, con profumi fini e puliti, è il partner ideale per non coprire la fragranza del tartufo. Il vino amplifica la persistenza del piatto e ne bilancia la struttura grassa, senza mai prevaricarla.
Un abbinamento di sottrazione, dove il Prosecco si fa interprete discreto e raffinato, lasciando che sia il piatto a raccontare la sua storia.
Prosecco DOC conferma la sua popolarità in Estremo Oriente grazie ad iniziative ed attivazioni di successo ed innovative. Dalla sede di Expo 2025, alla capitale Coreana: Osaka Prosecco DOC Street e Prosecco DOC Garden Seoul. Due format diversi, ma accomunati dalla volontà di promuovere la cultura delle bollicine italiane.
Osaka Prosecco DOC Street
Sulla scia dell’entusiasmo generato dallo Shibuya Prosecco DOC Garden lo scorso anno, il Consorzio ha inaugurato OSAKA PROSECCO DOC STREET, iniziativa svoltasi dal 30 maggio al 1° giugno 2025 lungo la vivace Dotombori Walk, nel cuore pulsante di Osaka alle spalle dell’iconico “Glico Man”.
Nella cornice internazionale di Expo Osaka 2025, dove Prosecco DOC ha già lasciato il segno nei Padiglioni della Santa Sede e della Regione del Veneto, l’evento si è sviluppato in un’area degustazione affacciata sul canale principale della città, contesto ideale per godersi le prime serate estive.
Inauguraz
ione
L’evento ha preso il via il 30 maggio con un esclusivo private party riservato a 30 influencer del mondo food&wine e lifestyle, invitati a condividere l’esperienza attraverso i propri canali social e valorizzare l’abbinamento tra il Prosecco DOC e i piatti tipici giapponesi.
Degustazioni e abbinamenti
I visitatori hanno potuto scoprire Prosecco DOC sia in purezza sia in versione miscelata – grazie alla rinnovata
collaborazione con Campari Japan – e abbinare il proprio calice ad alcune delle specialità street food più amate di Osaka: takoyaki, okonomiyaki e kushikatsu.
A guidare il pubblico in una vera e propria Prosecco Experience è stata l’esperta di vino Ms. Taku Iguchi, che ha saputo trasmettere con competenza e passione la storia, la cultura e le caratteristiche del Prosecco ai numerosi cittadini locali e turisti di passaggio.
Aziende partecipanti
Le aziende che hanno preso parte all’iniziativa sono Anna Spinato Winery, Antonio Facchin & Figli, Borga since 1940, Bosco del Merlo, Col De Mar, Il Colle, La Marca, La Gioiosa, Le Colture, Le Contesse, Le Rughe, Masottina, Mionetto, Perlino, Porta Leone, Rocca dei Forti, Ruggeri, Serena Wines 1881, Tenuta Santomè, Tenuta Sant’Anna, Terre dei Buth, , Torresella, Valdo, Val D’Oca, Villa Sandi, Wild Nature, Zardetto e Zonin.
Prosecco DOC Garden Seoul
Il viaggio di Prosecco DOC è poi proseguito in Corea del Sud con il Prosecco DOC Garden Seoul che, dal 2 al 30 giugno 2025, sarà ospitato da Vino Paradise, raffinato wine hub nel cuore di Seoul.
Un’elegante area verde
Immerso in un’elegante area verde, il Prosecco DOC Garden si distingue per le sue raffinate lounge firmate Queeboo, musica ambient e un’atmosfera accogliente e sofisticata. Al centro dello spazio, sommelier qualificati presidiano il bancone bar e guidano i visitatori alla scoperta delle diverse etichette, offrendo consigli di degustazione e la possibilità di acquistare le bottiglie preferite.
Un ricco calendario di appuntamenti
L’iniziativa è stata inaugurata il 2 giugno con un evento dedicato ai media e alla stampa locale, seguito da un esclusivo opening party che ha coinvolto influencer e key opinion leader nei settori enogastronomico, lifestyle e moda.
Dal 4 al 7 giugno, durante l’Happy Hour, lo chef italiano Maurizio Ceccato ha proposto una selezione di finger food ispirati alla tradizione veneta e friulana, pensati per esaltare l’abbinamento con le diverse versioni di Prosecco DOC.
Dopo questi primi appuntamenti ricchi e stimolanti, il Prosecco DOC Garden Seoul rimarrà aperto fino a fine giugno per accogliere i visitatori a cui verrà proposta una Carta del Prosecco affiancata da un menù ad hoc: l’occasione perfetta per immergersi nel mondo della Denominazione più venduta al mondo.
Aziende partecipanti
Le aziende che hanno preso parte all’iniziativa sono Brilla!, Casa Vinicola Abbazia, La Gioiosa, Perlino, Torresella, Valdo, Val D’Oca, Villa Sandi e Viticoltori Ponte.
Nel quadro della collaborazione tra la Guida Vinibuoni d’Italia e il Consorzio Prosecco DOC, otto grandi cuochi italiani raccontano la loro cucina attraverso una ricetta e un abbinamento studiato con cura insieme al maestro sommelier Alessandro Scorsone. Un percorso che celebra il patrimonio gastronomico nazionale valorizzando la versatilità del Prosecco DOC, capace di dialogare con cucine e territori diversi.
Il viaggio prosegue in Sardegna, con uno dei suoi volti più rappresentativi: Luigi Pomata. Chef patron dell’omonimo ristorante a Cagliari, Pomata porta avanti una tradizione familiare lunga tre generazioni, rivisitando con creatività le eccellenze della sua isola. La sua cucina è un ponte tra il mare e l’innovazione, tra memoria e ricerca costante.
La ricetta: Ventresca di tonno in crosta di pane e prosciutto con bietole in due consistenze
Ristorante Luigi Pomata – CAGLIARI
700 g di ventresca di tonno – 100 g di pane grattugiato – 150 g di prosciutto crudo 1 kg di bietole selvatiche – 2 g di wasabi in polvere – pepe misto – olio, sale, pepe 1 limone
Protagonista del piatto è la ventresca di tonno rosso di Carloforte, taglio nobile e succulento, lavorato con rispetto e maestria. Dopo una leggera panatura a base di pane e prosciutto crudo essiccato, viene rosolata e cotta al forno per mantenerne intatta la succosità. A completare il piatto, le bietole, proposte in due consistenze: una salsa cremosa aromatizzata al wasabi e un contorno saltato in padella.
Un equilibrio complesso, che gioca su contrasti e sfumature: la grassezza e la tendenza dolce della ventresca, la sapidità del prosciutto, l’aromaticità piccante del wasabi, l’amaro gentile delle bietole. Un piatto contemporaneo ma radicato nel territorio.
Passaggi:
Pulire la ventresca e privarla delle parti filamentose. Ricavarne 4 porzioni. Mettere il prosciutto su una teglia con carta da forno e far essiccare a 60 °C per una notte. Tritare il prosciutto. Preparare il trito mettendo il pane, il prosciutto, pepe misto a piacere e buccia di limone. Lavare le bietole e sbollentarle per qualche minuto in acqua salata. Raffreddarle subito. Eliminare i gambi e frullarli assieme a qualche foglia, il wasabi e olio evo sino a ottenere una salsa verde e cremosa. Panare la ventresca. In una padella in ferro con olio, far dorare il tonno in ambedue le parti, mettere in forno a 180 °C per 5 minuti. Tagliare la ventresca in due parti. Lasciar riposare in ambiente caldo. Saltare le bietole in padella con olio. Impiattare e servire.
L’abbinamento: Prosecco DOC Rosé Extra Brut
Per accompagnare questa sinfonia di sapori, Alessandro Scorsone propone un Prosecco DOC Rosé Extra Brut. La sua bolla fine e persistente, unita alla freschezza decisa e a una leggera morbidezza, crea un abbinamento armonico. Il sorso pulisce il palato dopo ogni boccone, esaltando la mineralità marina del tonno e bilanciando l’aromaticità del wasabi senza sopraffarla.
Un abbinamento anche visivo, dove il rosa tenue del Prosecco Rosé si sposa con le tonalità calde del piatto, aggiungendo un tocco di eleganza alla tavola.
All’interno della collaborazione tra la Guida Vinibuoni d’Italia e il Consorzio Prosecco DOC, otto chef italiani raccontano la loro visione di cucina attraverso un piatto firmato e un abbinamento con il Prosecco DOC selezionato da Alessandro Scorsone. Un percorso che attraversa territori e sensibilità diverse, unendo alta cucina e valorizzazione del vino italiano più amato nel mondo.
Il viaggio parte da Roma, con una delle figure più emblematiche della scena gastronomica contemporanea: Cristina Bowerman. Stella Michelin dal 2010 con il suo ristorante Glass Hostaria nel cuore di Trastevere, Bowerman incarna una cucina libera, inclusiva e sorprendente. Le sue ricette parlano di tecnica, ricerca e soprattutto di storie: quelle dei territori, delle contaminazioni culturali, della memoria che si fa futuro.
La ricetta: Tagliatelle, latte di mandorla, fave, olio al trombolotto e bottarga
Glass Hostaria – ROMA
Olio al Trombolotto – burro – fave – bottarga grattugiata
Per le tagliatelle:6 uova intere – 12 tuorli – 400 g di farina 00 – 600 g di semola rimacinata-
Per il latte di mandorla:500 g di mandorle pelate – 1 l di acqua – sale
Dietro l’apparente semplicità del piatto si nasconde un mondo intero: dalle tagliatelle ricche di tuorli, al condimento vegetale e agrumato che unisce latte di mandorla e olio al trombolotto — un’antica preparazione dei monaci cistercensi a base di limone di Sermoneta. Il piatto si chiude con fave croccanti e bottarga, creando un equilibrio affascinante tra dolcezza, freschezza, note erbacee e sapidità marina.
Un primo piatto che rappresenta appieno l’approccio di Bowerman: curioso, narrativo, profondamente italiano eppure sempre con lo sguardo rivolto oltre confine.
Passaggi:
Unire i tuorli, le uova intere, la farina 00 e la semola rimacinata. Impastare a velocità media in planetaria fino a ottenere un impasto omogeneo. Mettere in pellicola e lasciar riposare un’ora a temperatura ambiente. Stendere l’impasto con una stendipasta dello spessore di 2,5 mm. Tagliare la sfoglia ottenuta in pezzi da 15 cm di lunghezza e tagliarle con l’apposito modulo per le tagliatelle. In un food processor unire le mandorle all’acqua e frullare il tutto. Quindi filtrare con un colino a maglia fine e di nuovo con una cheese cloth. Condire il latte ottenuto con il sale e mettere in frigorifero. Sbollentare le fave per un minuto o 2 in acqua salata e poi raffreddarle immediatamente. Mettere da parte. In una padella far restringere una porzione di latte di mandorla, un cucchiaio di olio al Trombolotto e una noce di burro, aggiungere le fave. Cuocere in abbondante acqua salata le tagliatelle per 2 minuti, scolarle e mantecarle nel latte di mandorla. Impiattare e finire il tutto con la bottarga grattugiata.
L’abbinamento: Prosecco DOC Extra Dry
Per accompagnare questa sinfonia di sapori, la scelta ricade su un Prosecco DOC Extra Dry, capace di offrire una bollicina vivace ma gentile, con una lieve morbidezza che contrasta le note sapide della bottarga e dialoga armonicamente con la freschezza agrumata dell’olio al trombolotto. La versatilità del Prosecco diventa chiave interpretativa di una cucina che rifiuta le etichette, ma cerca sempre un punto di equilibrio tra identità e innovazione.