Segni particolari: geniale
Il vero Prosecco DOC: unico per origine, carattere e stile
LE CARATTERISTICHE
Un’eccellenza mondiale grazie a tutti voi
Il disciplinare di produzione della Denominazione d’Origine prescrive le condizioni produttive e le caratteristiche organolettiche che il Prosecco DOC deve avere.
La zona di produzione delle uve, di vinificazione e di imbottigliamento è ben delimitata, così come la base ampelografica, ovvero i vitigni che possono essere impiegati.
Il disciplinare, inoltre, descrive le varie tipologie e le caratteristiche al consumo del prodotto, in particolare alla vista, all’olfatto e al gusto.
Perché? Per tutelare il consumatore sulla qualità e sull’origine del prodotto.
Ogni bottiglia di Prosecco DOC è frutto della nostra terra, della sua storia e dell’esperienza di chi la lavora: uomini e donne che fanno della ricerca dell’eccellenza un obiettivo quotidiano.
Noi vogliamo valorizzare, promuovere e tutelare questa eccellenza, affinché il successo del Prosecco sia durevole nel tempo.
Ricette e cocktail
Vivi le infinite sfumature del gusto
Mulled Frizz con Prosecco DOC Rosé
Difficoltà: Facile
Tempo di preparazione: 20 minuti
Titolo corso
Prossimi appuntamenti:
01.09.24 | Titolo corso |
01.09.24 | Titolo corso |
01.09.24 | Titolo corso |
01.09.24 | Titolo corso |
01.09.24 | Titolo corso |
01.09.24 | Titolo corso |
Non pianificati
NOTIZIE, EVENTI, STORIE
Scopri il mondo Prosecco DOC
Storie di prosecco
10 Maggio 2024
Tutela della DOC Prosecco nel mondo
Nuova vittoria della DOC Prosecco Il Consorzio da anni ha messo in campo tutte le misure necessarie per proteggere la Doc Prosecco nel contesto globale al fine di difendere il nostro vino da contraffazioni, evocazioni e tentativi di sfruttamento della notorietà, assicurando la protezione esclusiva della Doc Prosecco in molti Paesi fra i quali […]
Leggi4 min. di lettura
Storie di prosecco
12 Aprile 2024
Sparks by Prosecco DOC: Milano Design Week 2024
Qual è l’ultima cosa per cui hai festeggiato? Ce lo chiede Prosecco DOC, attraverso l’artwork dell’artista Greg Goya in un’attivazione ad hoc per la prossima Milano Design Week a Milano. Se c’è una cosa che Milano sa fare alla grande, oltre alle sfilate di moda e all’espresso da 1 euro, è celebrare. E cosa c’è […]
Leggi6 min. di lettura
2 Febbraio 2024
Gli errori da non fare quando si prepara uno Spritz
Semplice, ma non facile. Lo spritz è la risposta alle giornate pesanti e ciò che si ordina dopo il lavoro per l’aperitivo. Uno spritz e la giornata può dirsi conclusa per accogliere la leggerezza della sera e del tempo libero. Erano i primi anni del Novecento quando a Venezia prendeva forma lo spritz, nome che […]
Leggi6 min. di lettura
Tutte le risposte alle vostre domande
FAQ
Il Prosecco si serve in un calice a tulipano piuttosto ampio.
Il Prosecco va servito freddo a circa 6-8 gradi.
Il Prosecco è un vino da bere giovane. È preferibile consumarlo entro l’anno successivo a quello di vendemmia.
Le bollicine, o perlage, avvengono durante la spumantizzazione, ovvero la seconda fermentazione, che trasforma i lieviti aggiunti in anidride carbonica.
Il metodo Martinotti, anche detto metodo italiano o moderno, nasce dallo studio del Dott. Federico Martinotti che nel 1890 studiò una rifermentazione non in bottiglia, bensì all’interno di grandi recipienti. Fu successivamente il francese Eugène Charmat a costruire e brevettare tale tecnologia, ovvero l’autoclave. Questo metodo permette di esaltare le caratteristiche delle uve, in particolare i sentori primari floreali e fruttati.
La prima fermentazione è il processo, attivato con dei lieviti selezionati, tramite il quale il mosto diventa base.
La pressatura è l’operazione con la quale dagli acini si ottiene il mosto fiore.
La resa per ettaro sono i quintali di uva che si possono produrre per unità di superficie. Nel caso del Prosecco la resa massima è di 180 quintali per ettaro (q/ha).
La vendemmia può essere manuale o meccanica.
Il Glera è il vitigno base del Prosecco. Possono essere utilizzate anche uve di Verdiso, Bianchetta Trevigiana, Perera, Glera lunga, Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Grigio e Pinot nero, fino a un massimo complessivo del 15 %.
Dal Mar Adriatico (2 m slm) fino ai piedi delle Dolomiti (568 m slm), vi è una vasta varietà di suoli e sottosuoli. Prevalentemente calcarei, talvolta uniti ad aree sabbiose o sassose, i terroirs del Prosecco sono principalmente in pianura, ma possono estendersi fino alle dolci colline (Colli Euganei a Padova, Colli Berici a Vicenza, colline in provincia di Treviso e a confine tra Veneto e FVG).
Province di Treviso, Venezia, Vicenza, Padova, Belluno, Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine.
Sul collarino di ogni bottiglia è apposto un contrassegno di stato per garantire qualità ed autenticità. Garantisce il rispetto assoluto del disciplinare di produzione, qualità certificata anche con l’adozione dell’apposizione del Contrassegno di Stato (fascetta).
l vigneto base del Prosecco, il Glera, è un vigneto autoctono dell’Italia Nord Orientale, le cui origini risalgono ad almeno 2.000 anni fa. Il vino Prosecco era conosciuto dai romani con il nome di Puccino (I sec. d.C. – Plinio il Vecchio).
Le bollicine nascono prima con la seconda fermentazione in bottiglia (fine Ottocento) e poi in autoclave (inizi Novecento).
Le prime fonti sulla produzione di vino nel territorio di Prosecco risalgono al I secolo a.C., mentre ricorrono al 1382 le prime citazioni di un vino chiamato “Prosecco”, prodotto nella località di Prosecco, in provincia di Trieste. Nel 1754 Il poeta Aureliano Acanti elogiò il Prosecco con versi incantevoli nel “Il Roccolo Ditirambo”.