04 Aprile 2022
Risultati Progetto Gesovit
Oggi i progressi conseguiti dalla scienza e dalla tecnologia sul fronte dell’agricoltura stanno giungendo a un avanzato livello di evoluzione, ma la domanda che ci si pone è: sono in grado di supportare in maniera sostanziale il lavoro dell’agricoltore anche nella ricerca della sostenibilità più ambiziosa?
Sembrerebbe proprio di sì, almeno stando a quanto è emerso nel corso di un recente convegno organizzato a metà marzo a Rauscedo (PN), dove il tema è stato approfondito con la presentazione delle analisi conclusive del progetto GESOVIT (Gesovit-Progetto finanziato dal PSR 2014/2020 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Alla presenza, numerosa, di viticoltori, tecnici e operatori del settore, sono stati illustrati i brillanti risultati delle attività di ricerca e sperimentazione portate avanti nel triennio 2020-2022 grazie al finanziamento del PSR Friuli 2014-2020 e all’impegno congiunto di aziende vitivinicole friulane (Cantina Rauscedo, Lorenzonetto cav. Guido, I Magredi e Genagricola), di enti di ricerca e consulenza (CREA Viticoltura ed Enologia e Perleuve) di enti di ricerca e del Consorzio della DOC Prosecco, tutti uniti nell’ambiziosa sfida di sviluppare innovazioni da trasferire e diffondere come buone pratiche.
L’adozione delle nuove pratiche comporterà una generale riduzione dell’impatto ambientale ed è plausibile prevedere che i protocolli così sviluppati siano propedeutici e funzionali all’ottenimento della certificazione di sostenibilità ambientale dell’azienda vitivinicola e dell’intera Denominazione, una volta completato fedelmente il percorso.
L’integrazione di diversi modelli previsionali e il costante monitoraggio in campo hanno portato a ottenere lo stesso livello quali-quantitativo delle uve rispetto al test della gestione aziendale convenzionale, riducendo però il numero di trattamenti, in media, del 36%.
Per la prima volta in vigneto si sono utilizzati dei ‘consorzi microbici ad hoc’ con l’intento di favorire da un lato crescita e difesa di barbatelle in pieno campo, dall’altro la formulazione di comunità antagoniste nel suolo dei principali patogeni dell’esca isolati dai tessuti di vite.
La prova con concime a rilascio controllato ha permesso di ridurre le perdite di azoto nel terreno e, quindi, di ridurre gli input da parte degli operatori.
L’attività di sperimentazione ha permesso di individuare nell’estratto vegetale della pianta Ailanto un possibile erbicida naturale da integrare con la lavorazione meccanica.
Inoltre è stato sviluppato un prototipo per il diserbo localizzato in prossimità del ceppo, con il quale è stato riscontrato un risparmio del 67% di prodotto.
È stata dimostrata l’efficacia di un innovativo sistema di supporto decisionale, comprensivo di termo-videocamera, per l’individuazione del corretto periodo di irrigazione del vigneto, secondo l’effettivo stato idrico della pianta, evitando inutili sprechi di acqua.
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